Rischio processo per 24 persone: “L’hotel non andava edificato”
“Il Comune di Farindola non avrebbe dovuto rilasciare i permessi edilizi per l’hotel di Rigopiano”. Lo si legge nei capi d’imputazione che riguardano dirigenti e politici del Comune. Nel gennaio 2017 morirono 29 persone a causa di una valanga che travolse il resort. Per il pm, il Piano emergenza comunale era “totalmente silente in punto di pericolo di valanghe. Con un nuovo piano regolatore, non sarebbe stato possibile rilasciare i permessi edilizi”. La Procura di Pescara conferma: hotel costruito su un sito storico di valanga e che l’assenza della Clpv è alla base della tragedia. Se tutto fosse stato in regola l’hotel sarebbe dovuto stare chiuso almeno durante la stagione nevosa.
Notificato l’avviso di chiusura delle indagini su Rigopiano a 24 persone e una società. Tra le persone che rischiano il processo ci sono il sindaco di Farindola Ilario Lacchetta, il presidente della Provincia, Antonio Di Marco, e il direttore del resort Bruno Di Tommaso che è anche amministratore e legale responsabile della società coinvolta. Indagato anche l’ex prefetto di Pescara, Francesco Provolo. Le accuse vanno dall’abuso d’ufficio, falso, e abusi edilizi, fino al disastro e omicidio colposi. (tgcom24.it)