Restituzione somme illegittime: Chiamati 1200 dipendenti Consiglio Regionale Campania

16 Novembre 2020 - 9:00

Restituzione somme illegittime: Chiamati 1200 dipendenti Consiglio Regionale Campania

Napoli, 16 novembre – Nella Campania appena diventata zona rossa, arriva una stangata per circa 1200 dipendenti di ruolo e/o comandati presso il Consiglio regionale della Campania che hanno percepito negli anni che vanno dal 2009 al 2019 benefici economici relativamente alle Leggi regionali n. 20/2002 e n. 25/2003.

La vicenda– la Corte dei Conti con Deliberazioni relative a giudizi di parificazione dei rendiconti di Stato, Regioni e Prov. Aut. Emanava il giudizio a valle della sentenza n. 146/2019 che ha accolto la questione di costituzionalità sollevata dalla Sezione sull’erogazione illegittima di emolumenti accessori ad alcune categorie di personale del Consiglio regionale, ha deciso la “non parifica” delle poste di trasferimento fondi al Consiglio, nella misura della spesa di secondo livello effettuata verso tale personale.” La decisione in estrema sintesi: ribadisce la sindacabilità della spesa degli enti strumentali in sede di parifica. L’effetto retroattivo della dichiarazione di illegittimità costituzionale della legge di spesa comporta l’impossibilità di parificare l’importo di spesa corrispondente a quanto spesato (con correlata riduzione di cassa), relativo al trasferimento dei fondi per il funzionamento del Consiglio, in corrispondenza degli importi finanziati con le “Legge 20” e la “Legge 25”- scrivono i magistrati contabili.

Comportando quindi i seguenti effetti: la necessità di procedere alla iscrizione di un credito (per ingiustificato arricchimento verso i percettori delle retribuzioni ora senza titolo) che andrà registrato tra le entrate dell’esercizio e recuperato dalla Regione nei confronti del Consiglio regionale, quale organismo strumentale. Tale credito – in base all’All. 4/2, (§ 3.3. ed esempio n. 5) del D.lgs. n. 118/2011 – non è oggetto di svalutazione in quanto credito vantato nei confronti di una pubblica amministrazione, ed è pari – in ragione del titolo sostanziale per l’erogazione di cassa, venuto a mancare – all’ammontare complessivo degli emolumenti erogati, non prescritti, al personale del Consiglio regionale, in base alle leggi “20” e “25”, dichiarate incostituzionali.

https://banchedati.corteconti.it/documentDetail/SRCCAM/172/2019/PARI;

Con nota protocollo n. Prot. 0011415/i del 19/08/2020 la Segretaria Generale/ Direttrice Generale avente ad oggetto “COSTITUZIONE GRUPPO DI LAVORO INTERDIREZIONALE PER L’INSERIMENTO DEI DATI NELLE NOTE DI RECUPERO DA TRASMETTERE AI PERCETTORI DEI BENEFICI ECONOMICI LEGGI 20/2002 E 25/2003”, in cui si legge Vista la decisione della Corte dei Conti “che l’importo da richiedere al personale comandato e di ruolo, sia quello risultante dagli elenchi predisposti ed agli atti delle UD Status, Personale e Bilancio, nettizzato sulla base della percentuale, definita dalla UD Bilancio e ragioneria, a seguito degli approfondimenti e delle simulazioni effettuate e fissata al 48,64%;gli importi da restituire, al netto delle ritenute, previdenziali e fiscali, operate al momento dell’erogazione e fissate nella percentuale forfettaria… La spedizione avvenga, per i dipendenti in servizio, a mezzo protocollo interno, per il personale comandato, sempre a mezzo protocollo, all’indirizzo pec dell’amministrazione titolare del rapporto di lavoro, per i dipendenti collocati in quiescenza e per coloro che non ricadano nelle precedenti fattispecie, a mezzo raccomandata A/R, al domicilio personale come risultante dai fascicoli agli atti d’ufficio della UD Personale.”

Non si è certo fatta attendere la reazione dei dipendenti, molti dei quali sono destinatari della missiva di recupero crediti la cui posizione è netta “ Sono somme percepite ed erogate in presenza di una legge regionale vigente ed a fronte di prestazioni svolte” anche la RSU interviene con una nota di diffida avverso la nota che istituiva il gruppo di lavoro ritenuto illegittimo, in cui si legge “impartita probabilmente, al solo fine di trasferire indebitamente ad alcuni funzionari, responsabilità tipicamente dirigenziali.” Il documento prosegue con un’analitica evidenza di “grave confusione normativa, confusione organizzativa, conflitto d’interessi dei Rup ai sensi della L. 241/90 art.6 Bis”: “Spetta al dirigente competente, provvedere a quanto necessario. Risulta pertanto totalmente errato, l’utilizzo degli strumenti e delle procedure di cui alla Legge 241/90 sul procedimento amministrativo.” Parrebbe a giudizio degli estensori del documento un rimbalzo di responsabilità gestionali da “addebitare una maggiore responsabilità ai funzionari, per aver commesso degli errori in istruttoria (facoltà istruttorie, come si dirà solo virtuali, visto che il contenuto dell’istruttoria è imposto)”. Dure le contestazioni alla Segretaria Generale così sintetizzate 1. Scelta di non costituire la Regione Campania in giudizio dinanzi alla Corte Costituzionale; 2. Scelta di non impugnare la ordinanza della Corte dei Conti Sezione di controllo della Campania, dinanzi alle Sezioni Riunite; 3. Sulla obbligatorietà della azione di recupero; 4. Sulla scelta di effettuare i conteggi per l’indebito, su periodi palesemente prescritti; 5. Sulla nota da sottoscrivere ai fini recuperatori, la cui stesura è stata affidata ad altri. 6. Il Segretario Generale/Direttore Generale (peraltro l’unico privo di conflitto di interesse), deve disporre l’azione di recupero assumendosene la responsabilità, sulla base dei dati numerici trasmessi dagli uffici in possesso dei dati.

La vicenda, per nulla conclusa, si riaccende di nuovo vigore in queste ore con l’arrivo agli Enti di riferimento dei dipendenti Comandati presso il Consiglio regionale delle Campania negli anni 2009 -2019 del recupero delle somme “illegittimamente” percepite. Non si salva nessuno, neppure i dipendenti pensionati, le cifre da recuperare sono cospicue ed a pesare anche il momento particolarmente. Notevolmente compromessa negli ultimi mesi anche la trasparenza degli atti pubblicati ed il conseguente controllo dei cittadini. Sotto attacco, ma ormai dovrebbe esserne abituata la Segretaria Generale (da ricordare la Relazione 2019 della Consulta di Garanzia Statutaria BURC n.16 del 02/03/2020) che andrà ella stessa in pensione ai primi di dicembre, vicenda conclusa? Ad un passo dal prelievo forzoso dagli stipendi dei dipendenti, molti dei quali ancora ignari, si prevedono contese a suon di carta bollata.