Reddito di cittadinanza, scoperti 2.441 irregolari a Napoli: truffa allo Stato da oltre 5 milioni di euro

3 Novembre 2021 - 8:18

Reddito di cittadinanza, scoperti 2.441 irregolari a Napoli: truffa allo Stato da oltre 5 milioni di euro

A Napoli i carabinieri del Comando provinciale e del Nucleo Ispettorato del Lavoro hanno scoperto 2.441 persone che percepivano il reddito di cittadinanza senza averne diritto.

Tra gli intestatari c’erano anche camorristi, loro parenti, parcheggiatori abusivi, rapinatori, truffatori e lavoratori in nero. Tutte le posizioni sono state revocate.

La truffa ai danni dello Stato ammonta a oltre 5 milioni di euro. I denunciati sono 716: 422 con pregiudizi penali, 64 per associazione mafiosa.

Nel lungo elenco di irregolari figurano truffatori di anziani, scippatori, pusher, contrabbandieri di sigarette, e lavoratori “in nero” (un carrozziere, un barista, una commessa).

C’è un finto spazzino il quale, armato di scopa, rapinava le sue vittime la mattina presto mentre si recavano al lavoro. Ci sono anche 75 individui con precedenti che sono risultati imparentati con note

famiglie malavitose napoletane (Tolomelli, D’Amico, Sorianiello, Puccinelli, Giuliano e Giannelli). Tra i beneficiari anche la moglie di un bossA percepire il sussidio, in modo indiretto poiché era intestato

alla moglie convivente, c’era anche il boss Fausto Frizziero, ai domiciliari per associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione e reati connessi allo spaccio di droga.

Frizziero è ritenuto un elemento di vertice dell’omonimo clan che fa affari illegali tra i quartieri Chiaia e Posillipo di Napoli. Ma tra i ‘furbetti’ dalla fedina penale nera

ci sono anche cinque persone legate agli Amato-Pagano, gli scissionisti di Secondigliano, alcuni ritenuti appartenenti al clan Cifrone, alla famiglia malavitosa dei Balzano.

Dieci sono affiliati al clan Grimaldi/Vanella Grassi. In provincia di Napoli, invece, sono 25 le figure di spicco della criminalità organizzata locale che rientrano nel novero dei percettori illeciti:

si tratta di familiari di affiliati ai clan Nuvoletta, Orlando, Polverino, Amato-Pagano e De Rosa-Pianese. C’è la moglie di un affiliato al clan “Polverino”, la moglie del nipote del capo clan della

stessa organizzazione mafiosa. La madre di un affiliato agli “Amato Pagano” e il fratello di un esponente dei Nuvoletta. Anche il figlio di uno degli elementi di spicco del clan “Nuvoletta” è riuscito ad ottenere

6.500 euro. E così la nipote di un elemento apicale del clan “Orlando”, ora detenuto: lei ha intascato oltre 19mila euro. Scoperto un 46enne che si era finto bulgaro.

A Cardito un 41enne riceveva il reddito malgrado fosse ai domiciliari Tra i casi “eclatanti” anche quello di un 41enne di Cardito (Napoli) che dal 7 aprile 2020 ha percepito puntualmente ogni mese il reddito

malgrado fosse agli arresti domiciliari. Ora ne dovrà rispondere penalmente. Il sussidio gli è stato revocato e, oltre alla misura dei domiciliari, avrà pendente anche una

denuncia per truffa aggravata ai danni dello Stato. C’è anche chi, per assicurarsi il reddito di cittadinanza, ha presentato in un ufficio postale di Castellammare di Stabia (Napoli)

una carta di identità bulgara, evidentemente falsa, e ha pure simulato l’accento straniero che, però, di balcanico aveva ben poco. L’uomo, un 46enne già noto alle forze

dell’ordine, è stato smascherato e al posto dei soldi i carabinieri della locale Sezione Radiomobile gli hanno notificato un ordine di arresto.