Razzismo. Scritta anti-migranti: «Profughi ai forni» e una svastica sulle panchine
Ferma condanna della politica di Centrodestra e di Centrosinistra rispetto alla scritta “Profughi ai forni” seguita da una svastica, comparsa sabato pomeriggio su una panchina dei bastioni di Palmanova (Udine) e denunciata ieri dal sindaco, Francesco Martines. Tuttavia, stigmatizzato il gesto, le riflessioni dell’uno e dell’altro versante politico prendono la piega della dialettica in punta di fioretto, con il Pd che considera il fatto «il risultato» del «clima d’odio che si sta diffondendo», come afferma il segretario regionale del Pd Salvatore Spitaleri con un evidente anche se non esplicito riferimento alle posizioni sui migranti espresse in particolare dalla Lega, e il capogruppo del Carroccio in Consiglio regionale Mauro Bordin che diffida chiunque dal collegare simili frasi al pensiero leghista. «La frase si commenta da sé, è idiota e non ha nulla a che fare con la nostra visione», afferma Bordin, «sorpreso» che qualcuno abbia tempo e voglia di andare a vedere cosa si scrive sulle panchine. «Se si passassero al setaccio le panchine del Friuli Venezia Giulia prosegue le stupidaggini non si conterebbero. Mi sorprende un putiferio per frasi che lasciano il tempo che trovano e che si dia peso a un gesto stupido e isolato. Se poi si deve ribadire che queste affermazioni si condannano, allora diciamolo, ma è l’ovvio». Di tutt’altro avviso il Dem Spitaleri che preventivamente mette in conto una certa lettura del fatto da parte del versante politico opposto. «La Destra afferma può minimizzare e perfino ridicolizzare, ma è oramai indubitabile che si sta diffondendo un clima d’odio anche nella nostra pacifica regione. I problemi che c’erano aggiunge sono stati enfatizzati all’estremo e a forza di puntare il nemico questo è il risultato; un solitario passante nutre pensieri omicidi e li incide nel legno, come fanno ormai abitualmente un buon numero di utenti dei social network». La frase e la svastica sono state subito rimosse dal Comune, che ha considerato il gesto «intollerabile», come afferma il sindaco Martines. Il primo cittadino ha ricordato che la Città stellata accoglie 47 richiedenti asilo e «non sono mai stati registrati fatti negativi di cronaca.
Il sindaco di Udine
I ragazzi accolti in città sono anche stati impegnati in volontari lavori di pubblica utilità, dalla cura del verde a piccole manutenzioni». Una scelta di accoglienza che, aggiunge il sindaco, «ha permesso di gestire nel migliore dei modi il fenomeno migratorio, favorendo l’integrazione e il positivo accoglimento dei richiedenti asilo da parte dei palmarini». Aspetti su cui il leghista Bordin non interviene, mentre intende sgombrare il campo da possibili cortocircuiti: «La Lega non ha mai espresso concetti e opinioni come quelle comparse sulla panchina di Palmanova», sottolinea il capogruppo, che invita invece «a prestare altrettanta attenzione agli attacchi truci fatti al vice presidente del Consiglio Matteo Salvini e alle accuse di xenofobia rivolte alla Lega su cui nulla si dice, anche se espresse da personalità di rilievo e ruoli importanti». Se si legittima abbinamenti impropri, è il pensiero di Bordin, «allora potremmo pensare anche noi che chi augura male a Salvini esprima il pensiero di altre forze politiche». Resta il fatto che, secondo il segretario del Partito democratico Fvg Spitaleri, «le frasi intolleranti non sono una novità, ma una volta erano circoscritte a specifici ambiti, a esempio calcistico o politico, mentre ora sembra che le manifestazioni di razzismo e di ferocia stiano diventando un fenomeno comune». Il Pd, conclude citando il noto saggio di Hannah Arendt, «non si rassegna al risorgere della banalità del male». Che sia «un piccolo o un grande gesto considera il sindaco Martines è nostro dovere dissociarsi da queste affermazioni che puntano solo ad alimentare un clima di crescente odio e intolleranza. Ricordare i forni crematori che il regime nazista ha attivato nei giorni delle manifestazioni per gli 80 anni dalla proclamazione a Trieste delle Leggi razziali non può farci restare in silenzio». (Leggo)