In una società in cui il mondo tecnologico diviene sempre più padrone inattaccabile, ecco l’eccezione che suscita tanto stupore e meraviglia: a Bitonto, un ragazzino di soli 12 anni, ha deciso di liberarsi dal cellulare che gli era stata regalato dai proprio genitori e dedicare il proprio tempo alle diverse passioni da lui inseguite: “Ho pensato che potevo incentivare le mie passioni, dare più tempo alla batteria, che studio una volta alla settimana, dedicarmi di più ad altro. Quando usavo il cellulare, guardavo continuamente l’orologio e il tempo non passava mai, adesso ho il problema contrario: suono la batteria, gioco a tennis più tempo e le ore volano“.
La scelta, però, come confermato da Fabrizio non è stata semplicissima, soprattutto nei primissimi giorni successivi: “Pensavo sempre a una cosa, adesso non ho più idea neanche di come districarmi fra tutte le cose che voglio fare“. Fabrizio è il figlio minore di una coppia di architetti e frequenta la scuola Benjamin Franklin che, sicuramente, ha rivestito un ruolo importante come confermato dal padre Alessandro: “Qui si entra alle otto di mattina, lasciando i cellulari in un armadietto, e li si riprende alle diciassette“.
Fabrizio, dopo essersi liberato dello smartphone e aver coltivato sempre più le sue passioni, ha ammesso: “Secondo me il cellulare è una gabbia, una droga. Col cellulare io vedevo uno schermo, adesso che sto di più fuori, guardo la realtà.
fonte: Notizie.it