Raffaele Del Giudice si dimette e scappa via da de Magistris. Per luigi si mette male

6 Agosto 2021 - 8:53

Raffaele Del Giudice si dimette e scappa via da de Magistris. Per luigi si mette male

Raffaele Del Giudice Ltro volto storico della giunta arancione si è dimesso. Ve lo avevamo preannunciato, dando anche lui tra i nomi in uscita e in fuga dalla flotta arancione che ormai sembra destinata ad affondare. La Clemente si ritrova ormai sola, ma anche per de Magistris potrebbe mettersi male.

Troppe dimissioni di assessori potrebbero portare a un crollo del numero legale Giunta. De Magistris aveva chiesto agli assessori di farsi insieme questo ultimo mesetto (agosto) ma la situazione sta precipitando.

Gli assessori uscenti hanno famiglia, per loro sarebbe difficile collocarsi a settembre o peggio, come vuole fare Giovanni Pagano, candidarsi con Manfredi rimanendo assessore di de Magistris.

Il preambolo della coalizione Manfredi, infatti è proprio la discontinuità con dema. Discontinuità che verrebbe compromessa avendo assessori candidati nelle liste che per motivi personali non si sono dimessi.

Ecco quindi che dal quartier generale di Manfredi sono stati chiari: “dimissioni prima di ferragosto per poter valutare le candidature” altrimenti potrebbero restare fuori dalle liste. Una situazione che metterà in atto un effetto domino.

Del Giudice nelle prossime ore annuncerà in quale lista si candida, dovrebbe essere quella della sinistra o quella di De Luca. Nelle prossime ore sempre, invece anche Ciro Borriello potrebbe scappare dalla nave che affonda per rifarsi una vita politica.

De Magistris prepara le sue mosse

Senza giunta de Magistris potrebbe varare un nuovo rimpasto. Questo è il colpo di scena che porterebbe l’ex pm a nominare assessori per 40 giorni amici e parenti. In caso contrario sarebbe lui stesso costretto a dimettersi prima del 3 settembre.

Ma cosa succede il 3 settembre? Dema aveva annunciato le sue dimissioni in quella data anche in vista della presentazione delle liste elettorali. Ma ovviamente le cose stanno precipitando e quindi bisogna capire che piega prenderebbe la situazione.

Un dato però bisogna farlo emergere: dopo 10 anni non rimane nessuna eredità in città dell’esperienza arancione. Solo una fuga incontrollata di elementi e soggetti che a vario titolo hanno ricoperto cariche. Un boccone amaro per Luigi de Magistris che sperava di aver fatto la storia della città e che oggi invece rischia di essere cancellato nella memoria.

Chi semina vento raccoglie tempesta e probabilmente de Magistris sconta il problema di essersi isolato troppo dalle forze di centro sinistra ma anche di aver puntato su una candidata, la Clemente, che non ha convinto i suoi e che ha provocato la fine infelo e di 10 anni di amministratore.