Racconti di paura: le notte più lunga per Napoli

21 Maggio 2024 - 10:52

Racconti di paura: le notte più lunga per Napoli

Case abbandonate, gente in strada, il panico palpabile, l’incertezza di sopravvivere, i bambini in pianto. Questa la notte più lunga per Napoli e Campi Flegrei. Questo il racconto delle vittime, dei protagonisti aldilà delle scosse.

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Le scosse di ieri hanno avuto dei protagonisti assai poco considerati: i cittadini.  Inevitabilmente sono le scosse le grandi protagoniste di questi eventi catastrofici: sarà tanto forte? Ha provocato danni?

Tutte domande legittime; ma i veri protagonisti della notte più lunga per Napoli, da quaranta anni, chi sono? Sono i bimbi terrorizzati, che gridano ai genitori: “Papà non voglio morire!”. Gli automobilisti che scappano di casa, con il timore di morire schiacciati dalle macerie di quelle pareti, che li hanno protetti per una vita. I malori, quindi, dettati da un sussulto tanto grande. Napoli, ieri, era una città affollata e deserta: una macchia enorme la avvolgeva e le toglieva il fiato.

La tensione è palpabile, come il senso di impotenza che accomuna tutti.

«Mi sono sentita impotente a vedere mia figlia piccola aggrappata sotto al tavolo che urlava “mamma mamma”». Racconta una madre provata.

Sono gli studenti fuori sede soli, senza famiglia, ad affrontare la paura e l’ansia.  “Volevamo lasciare tutto e scappare via. Avevamo paura crollasse tutto il palazzo”. Commenta una studentessa.

Questa notte lunghissima è una notte anzitutto umana!

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