“Qua non può salire”. Il dramma di Giulia, bimba disabile a cui è vietato lo scuolabus

26 Ottobre 2019 - 9:43

“Qua non può salire”. Il dramma di Giulia, bimba disabile a cui è vietato lo scuolabus

“Qua non può salire”. Il dramma di Giulia, bimba disabile a cui è vietato lo scuolabus

Tremilasettecento abitanti in provincia di Pescara e uno scuolabus che non può portare a lezione un’alunna disabile in carrozzina. Il dramma della piccola Giulia, di Scafa, in provincia di Pescara, è stato denunciato dall’Associazione Carrozzine Determinate Abruzzo. “Tutti gli studenti prendono il mezzo, ma lei non può salire perché il pulmino non è accessibile, – si legge sulla pagina Facebook. – I genitori più volte e da tempo fanno presente la situazione al Comune, ma la risposta è: non ci sono i soldi”. “Il sindaco ponga subito rimedio – aggiunge il presidente Claudio Ferrante, – perché il diritto allo studio di Giulia non è condizionato al bilancio dell’amministrazione”.

La denuncia online – “Ci risiamo! Un’altra discriminazione! Questa volta tocca a una piccola alunna. Si chiama Giulia, abita a Scafa ed è una bimba con disabilità, per questo usa una carrozzina. Vorrebbe andare a scuola insieme a tutti i suoi compagni ma a lei non è permesso…. almeno non come fanno tutti gli altri”. Con queste parole inizia il lungo post su Facebook firmato dal presidente dell’Associazione Carrozzine Determinate Claudio Ferrante,

“Tutti gli alunni prendono lo scuolabus, ma lei non può salire perché il pulmino non è accessibile, – continua. – I genitori più volte e da tempo avevano fatto presente la situazione al Comune, ma le risposte ricevute erano: ‘Non ci sono i soldi per uno nuovo pulmino; rendere accessibile quello presente è troppo dispendioso e toglie troppi posti”. In più, si precisa nella denuncia online, “le soluzioni alternative proposte sono inaccettabili”.

“Al sindaco di Scafa sarà sfuggita un’altra cosa: che il diritto allo studio degli alunni disabili non può essere condizionato da esigenze di bilancio. Invitiamo il Comune di Scafa a porre immediatamente rimedio a questa discriminazione”, è l’appello finale.

Fonte: tgcom24.mediaset.it