Poliziotti uccisi a Trieste, la denuncia dei sindacati: “Equipaggiamenti vecchi, non siamo tutelati”
Il giorno dopo l’uccisione dei due agenti durante una sparatoria all’interno della Questura di Trieste esplode la polemica sicurezza per le forze dell’ordine. A lanciare l’allarme sono i sindacati della polizia, che sottolineano la carenza negli equipaggiamenti. “E’ da tempo che chiediamo a gran voce dotazioni idonee. Abbiamo bisogno di maggiori tutele”, ha detto infatti Stefano Paoloni, segretario generale del Sap.
Tra gli equipaggiamenti mancanti, e che avrebbero potuto forse evitare il peggio in questo caso, come spiega “La Repubblica”, c’è per esempio il taser, la “pistola elettrica” che provoca uno shock e che può essere l’arma idonea quando ci si trova di fronte a persone in stato alterato, come Alejandro Stephan Meran, l’ assassino di Trieste, indicato agli agenti come “instabile”.
Per Cesario Bortone, segretario del Consap, ad essere più urgenti sono gli equipaggiamenti che aumenterebbero la sicurezza degli agenti. “I fatti di Trieste dovrebbero accelerare quello che Consap chiede da tempo – ha spiegato infatti Bortone a Repubblica -, ossia la fornitura a tutto il personale dei gap sottocamicia, giubbotti che si indossano più agevolmente di quelli tattici dal costo di poche centinaia di euro, e che proprio in circostanze come queste potrebbero salvarci la vita”.
Fonte: tgcom24.mediaset.it