Ingredienti per circa 10 pizze di 30 cm di diametro
- 1 litro circa di acqua
- 50 gr di sale
- 3 gr di lievito di birra fresco (per il lievito secco è sufficiente 1 gr, anche se nella ricetta originale non andrebbe utilizzato)
- 1,7/1,8 kg di farina tipo 00
Quantità e dosi
L’unità di misura di riferimento è 1 litro d’acqua, da cui si possono desumere le proporzioni per tutti gli altri ingredienti.
Quindi:
- 1 litro di acqua
- circa 1,7-1,8 kg di farina (dipende dalla capacità della farina di assorbire più o meno acqua, ricordandosi che una farina più forte assorbe più acqua)
- 3-5 grammi di lievito di birra (dipende dalla stagione, più caldo meno lievito mentre d’inverno più lievito)
- 50 grammi di sale (qualcuno ne mette anche 55 grammi, se gradisce un sapore più deciso)
Procedimento di impasto
Per impastare è consentito l’uso delle mani o di una impastatrice a doppia velocità a braccia tuffanti o a forcella; la prima consente una migliore aereazione della pasta, ma anche un maggiore surriscaldamento della stessa, col conseguente rischio del disfacimento della maglia glutinica, per cui dovete porre una maggiore attenzione se la volete usare. In una ciotola oppure nel contenitore di una impastatrice (per chi ne possiede una) versare tutta l’acqua e il sale, mescolando e aspettando che questo si sciolga bene, in maniera da favorire la maturazione dell’impasto.
Vista l’esigua quantità di lievito usato ci vogliono circa 2 ore prima che l’impasto sia ben lievitato (deve almeno raddoppiare), questa fase della lavorazione nel gergo si chiama puntata, ossia il tempo che passa tra la lievitazione di tutto l’impasto e la formatura dei panetti per le pizze. Tale tempo, tra le altre cose, consente agli enzimi contenuti nella farina di innescare i processi chimici che trasformano l’amido (carboidrati) in zuccheri semplici e il glutine (proteine) in aminoacidi semplici, questi processi e trasformazioni conferiscono al prodotto finale una grande digeribilità , avendo assolto ad una buona parte del lavoro che altrimenti avrebbe dovuto svolgere il nostro stomaco.
Una volta che l’impasto è raddoppiato possiamo passare alla prossima fase, che consiste nel “ricompattare il nostro impasto lavorandolo con entrambe le mani come se lo si dovesse reimpastare un’altra volta, solo che questa volta dovrete essere più delicati, in quanto gli dovrete solo ridare la classica forma “a ruota di pane”.
Adesso possiamo iniziare a formare i panetti (o le “palline”) che nel gergo si chiama staglio, il disciplinare della pizza napoletana dice che il peso di uno di essi può variare dai 180 ai 250 grammi (dipende dal diametro del disco di pizza che vogliamo ottenere, in media 30-35 centimetri). Dotiamoci di una bilancia, pesiamo ogni pezzo di pasta che stagliamo dalla massa e formiamo i nostri panetti arrotolandoli tra le mani, e chiudendolo alla base, riponiamolo in un contenitore per alimenti, che poi deve essere coperto per la successiva fase di lievitazione.
E’ buona regola per un bravo pizzaiolo (e mi riferisco anche a coloro che impastano per passione e non solo per lavoro) prendersi cura dei suoi panetti, ogni tanto è necessario guardare quanto sono lievitati, preoccupandoci all’occorrenza di spostarli in un luogo più caldo se la lievitazione appare troppo lenta o viceversa, metterli in un luogo più fresco quando sono troppo lievitati in relazione alle tempo che resta prima di infornare.
Cottura
L’ultima notazione occorre farla per il forno. Una pizza napoletana DOC deve cuocere in un forno a legna, per un tempo di 60-90 secondi ad una temperatura di 485 gradi centigradi. Ovviamente la tradizione impone appunto il forno a legna, ma non tutti se lo possono permettere, pertanto si fanno anche delle ottime pizze nei forni a gas o elettrici capaci di arrivare alle temperature appena indicate.
Esistono in commercio dei fornetti progettati e costruiti esclusivamente per cuocere la pizza, i piu conosciuti ed usati sono i Ferrari, e nello specifico il modello G3 Ferrari Pizza Express Delizia G10006 Fornetto davvero molto apprezzato e utilizzato dai pizzaioli “casalinghi”. Infatti è sufficiente farlo pre-riscaldare 5 minuti alla massima temperatura, infornare l’impasto e abbassare la temperatura a 2,5 lasciandolo non più di 4/5 minuti, il tempo esatto dipende dal vostro impasto.
La pizza è cotta quando il cornicione e il fondo hanno assunto la tipica pigmentazione a macchia di leopardo, la vera pizza napoletana non ha mai un colore uniforme, quando ciò dovesse accadere è segno di una bassa temperatura del forno e-o di una scarsa maturazione/lievitazione dell’impasto. Non è però ammessa una cottura eccessivamente difforme, è importante ruotare la pizza durante la cottura, in maniera da evitare zone bruciate e altre più crude.
Ricordiamo che questa ricetta rispetta fedelmente sia l’antica ricetta napoletana, che il disciplinare dell’ Associazione Verace Pizza Napoletana.