Pillola anticoncezionale gratuita sotto i 26 anni: si va verso il via libera

6 Novembre 2023 - 18:42

Pillola anticoncezionale gratuita sotto i 26 anni: si va verso il via libera

È quasi ufficiale: l’Italia va verso l’ok per quanto riguarda la gratuità della pillola anticoncezionale, ma solo per le donne con età inferiore ai 26 anni. I medicinali saranno dispensati in consultori o negli ospedali. Ora si attende solo la ratifica finale con delibera del Cda dell’Aifa (agenzia italiana del farmaco), anche se la questione aveva avuto già il via libera dalla conferenza delle Regioni. Sarà poi la commissione tecnico-scientifica a dare l’ok per la rimborsabilità del farmaco.

È un provvedimento preso già da tempo ma non sono mancate le polemiche. Da una parte c’è chi dice che la legge “è un boicottaggio per le ragazze del Sud ma anche per le giovanissime stesse, senza contare che le madri e le donne più grandi e più fragili vengono escluse dall’accesso alla maternità consapevole”, hanno sentenziato le due senatrici Cecilia D’Elia, portavoce del Coordinamento nazionale delle donne Pd e Beatrice Lorenzin, vicepresidente del gruppo dem. Poi seguono affermando: “Impostazione culturale sbagliata e punitiva”. “Distribuire la pillola a tutte le donne aveva un costo stimato di 140 milioni di euro contro i 4 milioni della proposta rivista dal Cda Aifa. È chiaro che in mezzo c’è un intervento del governo. Non si tratta solo di risparmiare risorse, ma di un’impostazione culturale sbagliata e punitiva nei confronti delle donne”.

Inizialmente la Commissione tecnico scientifica aveva dato parere positivo alla rimborsabilità del farmaco. Poi ci fu una sospensione della decisione per motivi di insufficienza di fondi necessari. Nel 2015 il Cts dell’Aifa decise di spostare tutti i farmaci ormonali dalla classe dei “rimborsabili” a quella dei “non rimborsabili”.

Intanto, data la possibilità di autonomia nel settore sanitario, grazie al nuovo Titolo V della Costituzione, alcune regioni avevano già operato in questa direzione. Queste iniziali decisioni negative erano pertanto secondo alcuni: “un intento chiaro di vanificare i percorsi regionali già attivi “.

Comunque, anche se vi è una stretta politica rispetto alla decisione iniziale, questo è già un primo passo, come affermato da Alleanza Verdi e Sinistra.  Fonte:Tgcom24

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