Picchiati a sangue solo perché gay: è quanto è avvenuto qualche giorno fa in pieno centro a Torino: a denunciare il pestaggio la stessa vittima che passeggiava insieme al suo fidanzato per le strade della città.
Alla base dell’aggressione, pertanto, ci sarebbe una matrice di omofobia. A denunciare il tutto attraverso i suoi canali social è stato una delle vittime, Mattia Gualdi.
“Venerdì notte siamo stati attaccati da un branco di sconosciuti in centro a Torino senza nessuna motivazione se non quella che hanno le cosiddette baby gang: cercare di riempire una vita vuota e misera, formare un branco per darsi un’identità.”
“Un’aggressione avvenuta senza nessuna motivazione – scrive nella sua denuncia – se non quella che hanno le cosiddette baby-gang: cercare di riempire una vita vuota e misera, formare un branco per darsi un’identità dal momento che le famiglie non trasmettono la minima empatia ed educazione, sentirsi forti tramite la violenza di gruppo perché il governo attuale trasmette solo messaggi di odio, discriminazione e disprezzo verso la vita umana”.
Così si conclude la denuncia del ragazzo: “I lividi se ne andranno e le cicatrici ci ricorderanno per cosa stiamo lottando: abbiamo condiviso la nostra faccia e la nostra storia perché vogliamo che se ne parli. Forse a un certo punto lo Stato italiano sarà in grado di organizzarsi per fermare delle bande di sedicenni impazziti.. nel frattempo proteggetevi e fate attenzione, noi siamo più che felici di tornare a casa e a malincuore non tornare più per un po’”.
Ancora una volta ci troviamo di fronte ad un increscioso episodio di omofobia, segno che in Italia c’è ancora molto da aggiustare nel tessuto sociale e nei rapporti che alcuni cittadini intrattengono con le minoranze.
Fonte: la Repubblica
