Era una delle promesse elettorali di entrambi i partiti al governo e ora il superamento della legge Fornero sembra avviarsi (almeno parzialmente) con l’approvazione della nota di aggiornamento al Def, arrivata ieri sera in Consiglio dei ministri. Il governo ha previsto uno stanziamento da 8 miliardi di euro per avviare il superamento della legge, con l’introduzione della quota 100. Da applicare con alcuni paletti: si potrà andare in pensione a 62 anni ma con almeno 38 anni di contributi versati. Con la “quota 100”, 400mila persone, secondo le stime del governo, potranno andare in pensione anticipatamente. La quota 100 può essere raggiunta anche con altre combinazioni. Non solo, quindi, 62 anni di età e 38 di contributi. Ma anche 63 di età e 37 di contributi e, ancora, 64 di età e 36 di contributi. Ipotesi che devono comunque essere confermate dalla legge di bilancio. Dai 65 anni in poi, invece, gli anni di contributi dovrebbero rimanere almeno 36. Inoltre, per accedere a quota 100 non si potranno avere più di due o tre anni di versamenti figurativi.
Gli altri provvedimenti
In tema di pensioni, la manovra prevederà anche altre novità. Da una parte c’è il taglio delle pensioni d’oro, che dovrebbe riguardare coloro che prendono più di 4.500 euro mensili. In più, il governo promette l’arrivo, a partire dal primo gennaio 2019, delle pensioni di cittadinanza: l’obiettivo è quello di far salire le pensioni minime a 780 euro, secondo quanto promesso dal M5s.
fonte: Fanpage