Pedofilo stuprato e ucciso dal compagno di cella: “volevo che avesse un assaggio di quello che ha fatto provare alle sue vittime”.

21 Novembre 2020 - 19:46

Pedofilo stuprato e ucciso dal compagno di cella: “volevo che avesse un assaggio di quello che ha fatto provare alle sue vittime”.

Nel corso del processo a carico di Paul Fitzgerald, emergono nuovi dettagli dell’omicidio avvenuto il 13 ottobre di un anno fa, quando fu ucciso Richard Huckle, il pedofilo che ha mietuto il numero più alto di piccole vittime nel Regno Unito, il quale si rese protagonista di più di 200 stupri a danni di bambini. Il pedofilo fu stuprato con un utensile da cucina e poi strangolato a morte con una stringa dal suo compagno di cella. Il motivo di un delitto così efferato?
“Volevo che sentisse ciò che sentivano quei bambini”, ha spiegato Fitzgerald ai giudici, stando a quanto riportato dal quotidiano britannico Daily Mail, adducendo come motivazione dell’omicidio, quindi, una sorta di “motivazione morale”. Il delitto, come ricostruito in aula, sarebbe stato “attentamente pianificato e studiato” dal 30enne per punire il pedofilo e per fargli capire quello che aveva fatto provare alle sue vittime.
A scoprire il delitto fu un altro detenuto che trovò il corpo del pedofilo steso a terra, in una pozza di sangue. Furono subito allertati gli agenti di guardia, che trovarono Huckle imbavagliato e legato mani e piedi, ormai deceduto. Quest’ultimo si trovava nel carcere di Full Sutton dal 2014, dove scontava 22 ergastoli per i crimini commessi.