PANICO A SCUOLA. Maestra contagia ai bimbi la tubercolosi
Panico in una scuola in provincia di Treviso. L’insegnante non sapeva si poter essere pericolosa per i bimbi della sua classe. Il batterio della tubercolosi era rimasto latente in lei per 30 anni. È accaduto a Motta di Livenza. La maestra ha scoperto che di poter essere contagiosa lo scorso 5 marzo. L’Usl trevigiana ha organizzato una task force, dopo che la maestra e un allievo della sua classe hanno cominciato ad avere febbre altissima e tosse, e sono finiti in ospedale. Dopo di loro gli stessi sintomi si sono manifestati in altri 7 bambini e un’altra insegnante: a tutti è stata diagnosticata una tubercolosi acuta.
Come è potuto accadere? Il vettore della tubercolosi, il bacillo di Koch, può rimanere anche latente nel corpo per anni, senza che il morbo si manifesti. È bastato probabilmente un’influenza, magari le difese immunitarie della docente si sono abbassate di colpo, e il batterio è diventato aggressivo. La maestra ha avuto una bronchite a novembre, ma ha continuato a fare lezione e si è recata a scuola normalmente, temendo di avere una malattia incurabile, e volendo per questo rimanere il più al lungo possibile con i suoi ragazzi.
L’Usl ha effettuato controlli a tappeto, su 800 persone, allertando genitori, docenti, alunni, coinvolgendo anche 5 scrutatori di seggio che proprio in quella scuola di Motta di Livenza. La squadra della Usl ha somministrato a tutti il test di Mantoux, questo il risultato: dieci le persone che hanno contratto la tubercolosi, e ben 36 positivi al contagio. Su 22 alunni della classe dove insegnava la maestra infetta ben 21 sono risultati positivi ai controlli. Tra loro 4 hanno sviluppato la malattia, e sono stati trattati con terapia multifarmacologica. Per gli altri bambini è stata bastevole la profilassi.
I medici hanno chiesto l’intervento dell’Istituto superiore di sanità. “La tubercolosi, anche nei focolai intensi, contagia il 50% delle persone – ha detto al Corriere della sera Giovanni Rezza, direttore del Dipartimento di malattie infettive dell’Iss, che si è recato nell’istituto in provincia di Treviso – Nella classe la percentuale di contagiati è il 95%. È un evento straordinario che dovrà essere studiato a livello nazionale con il ministero della Salute. Rezza ha dovuto tranquillizzare 400 persone, tra genitori e docenti, preoccupati per i rischi del contagio.
Sandro Cinquetti, direttore del Servizio d’igiene e sanità pubblica di Treviso è incredulo: “Un episodio simile non l’avevamo mai visto. Rifaremo il test il 20 maggio per escludere ripercussioni”. Ma assicura che la situazione è ormai sotto controllo, e i focolai sono stati spenti.