Padre porco. Incatena, tortura e violenta le figlie gemelle
“Ci ha ferito nel corpo e nella mente, ci ha usato e ha abusato di noi. Ci ha violentato e colpito con le mazze, speriamo che non esca mai più di prigione e resti in catene nello stesso modo in cui ha incatenato noi ai letti e alla porta”. Così in aula le due figlie gemelle di Jerry Lee Curry si sono scagliate contro il padre prima della condanna definiva dell’uomo a trenta anni di carcere per aver segregato, picchiato e abusato sessualmente di loro per anni nella casa di famiglia a Minneapolis, nello Stato del Minnesota, in Usa. Secondo quanto ricostruito dall’inchiesta, le violenze sulle due giovani, ora 22enni, erano iniziate quando erano appena ragazzine e sono andate avanti per anni fino a quando lo scorso maggio una di loro non è riuscita fuggire da quella casa degli orrori rivolgendosi alle autorità di polizia.
Terribili i racconti degli abusi subiti nel corso degli anni sia da parte del padre che della madre, anche lei a processo ma in un procedimento a parte. Le ragazze venivano tenute con le catene legate alle caviglie e segregate in casa tanto che una di loro ha sofferto di cancrena e ha avuto bisogno di un intervento chirurgico. A loro veniva fornito scarsissimo cibo, appena sufficiente per la sopravvivenza, tanto da essere ridotte pelle e ossa. Infine venivano picchiate quasi quotidianamente dai genitori e dalla sorella minore, costretta a farlo dagli stessi genitori. Le due ragazze, che soffrono di disabilità mentale, venivano poi continuamente stuprate dal padre in assenza della madre. “Mi ha costretto a fare continuamente sesso e questo ogni giorno da quando ero adolescente o poco più e lo ha fatto anche a mia sorella gemella” ha raccontato una della ragazze che dagli abusi ha avuto anche due bimbi che purtroppo hanno gravi problemi di disabilità. “Mi dispiace per quello che è successo. Spero Dio mi perdonerà e spero che le mie figlie mi perdonino un giorno” ha affermato in aula il 52enne dichiarandosi colpevole. (Fanpage)