Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, ha firmato l’ordinanza con la quale autorizza il Corpo Forestale a
rintracciare e successivamente abbattere l’orso che ha ferito due persone scatenando l’ira del WWF. Come riporta Fanpage.it, stando alle parole di Fugatti, in Trentino sarebbero presenti tra gli 82 e i 93 esemplari, a cui vanno aggiunti i nuovi cuccioli e tutto ciò renderebbe la convivenza tra l’esemplare e l’uomo molto difficile.
Da questi dati e da queste informazioni, si è arrivati alla decisione di “condannare a morte” l’orso che ha aggredito Fabio e Christian Misseroni, causando alcune fratture al primo e ferite al secondo.
Padre e figlio, appassionati di caccia, stavano percorrendo un sentiero quanto improvvisamente sono stati attaccati.
Queste le parole del padre: «L’orso è uscito dal bosco come un fulmine, velocissimo, si è scagliato contro mio figlio,
colpendolo alle gambe. A quel punto sono andato contro di lui per difendere Christian. Mi ha morso ad una gamba
e poi ad un braccio, poi all’altra mano. Successivamente se ne è andato, miracolosamente».
Inutile dire che la decisione di abbattimento dell’esemplare di orso ha suscitato molte polemiche.
Ci si interroga su come si farà ad identificare l’orso e se sia giusto abbatterlo visto che comunque , l’esemplare si trovava nel suo habitat
e probabilmente ha agito semplicemente per istinto e con l’intenzione di difendere i cuccioli.
Il WWF dopo essersi dichiarato dispiaciuto e aver augurato ai due feriti una pronta guarigione ha affermato il suo dissenso in merito alla
decisione di abbattimento in quanto le cause dell’aggressione e le varie dinamiche non sono totalmente note.
In virtù di questa teoria, il WWF esorta la provincia di Trento a rafforzare le iniziative di educazione e di sensibilizzazione, ricordando
come alcuni comportamenti siano sconsigliati soprattutto in luoghi frequentati da orsi e ancor di più quando si tratti di un esemplare
femmina con cuccioli a seguito.
Fonte: Fanpage.it