Ha ucciso la figlia immergendola nell’acqua bollente. Katie Crowder, 26 anni, ha ustionato a morte la figlia di 19 mesi lasciandola nell’acqua bollente per alcuni minuti e aspettando che morisse a causa delle gravi ustioni tra grida atroci. La donna ha prima ustionato la figlia nella sua casa di Wharmby Avenue a Mansfield, poi ha ripulito tutto per non destare sospetti lasciando che la piccola restasse agonizzante tra enormi sofferenze.
I nonni hanno subito chiamato i soccorsi
Katie è poi andata nella casa dei genitori, in preda al panico, e ha detto loro che la bambina non stava bene. I nonni hanno subito chiamato i soccorsi ma per la bambina non c’è stato nulla da fare. Come racconta la stampa locale, ha riportato ustioni sul 65% del suo corpo e ad ucciderla sarebbe stato un arresto cardiaco dovuto al dolore provato quando la mamma l’ha immersa nell’acqua bollente.
Lei ha negato tutto
La mamma della donna ha chiesto alla figlia cosa avesse fatto, ma lei ha negato ogni responsabilità dicendo che l’aveva trovata così e che non avrebbe mai fatto del male alla piccola. Gli esami sul corpo della bimba hanno mostraro segni di violenza e nel sangue della madre è stato trovato un tasso altissimo di cocaina.
La 26enne avrebbe quindi ucciso la piccola in preda all’uso degli stupefacenti. Sembra che Katie fosse molto stanca nel gestire sua figlia, più volte aveva ripetuto di aver bisogno di aiuto e che avrebbe voluto che la bimba andasse all’asilo.
Fonte: ilmattino.it