Orrore in Australia, un’intera comunità generata da incesto. Figlia confessa tutto

21 Aprile 2021 - 22:36

Orrore in Australia, un’intera comunità generata da incesto. Figlia confessa tutto

Un’ incredibile storia di orrore viene dall’altro capo del mondo precisamente dall’Australia, dove una
famiglia ha continuato a generare se stessa tramite gli incesti degli stessi componenti. Una storia incredibile
venuta a conoscenza tramite il racconto disperato di una bambina, che nell’orario scolastico ha confessato
tutto ad un’amica, manifestando orrore attraverso pianti dirotti che hanno convinto la maestra a chiedere
informazioni su quell’atteggiamento così spaventato. Ebbene, messa alle strette,
la piccola ha raccontato che la sorella era rimasta incinta di uno dei suoi fratelli. Tra le lacrime, ha confessato di avere il terrore che una tale situazione potesse capitale anche a lei. La maestra, a seguito di una tale
confessione shock, non ha perso tempo. Ha rivelato le dichiarazioni della piccola agli assistenti sociali
della scuola.

Il racconto della verità agghiacciante

Celermente si sono messi in contatto con la polizia locale per indagare sui fatti narrati, proprio per verificare se fossero frutto di fantasia o terribile realtà. La polizia locale, a
fronte delle indagini effettuate, ha scoperto una storia di  incesto e violenza che ormai andava
avanti indisturbata da diversi anni. Una storia di violenza, di orrore sacrilego cui gli stessi inquirenti hanno
fatto fatica a credere. Una storia in cui violenze sessuali, soprusi e depravazioni erano all’ordine del giorno.

L’orrore degli inquirenti, il capofamiglia “come patriarca”

Dalle intercettazioni, dagli appostamenti e dalle indagini stesse, è emerso che in questa città
dell’entroterra australiano c’erano circa tra le 38, 40 persone incredibilmente e inspiegabilmente tutte
imparentate tra loro. Oggetto di attenzioni da parte delle autorità locali, è stato indubbiamente il patriarca
stesso di questa sorta di famiglia. Lui stesso,  tra aberrazioni e incesti innaturali, costringeva i membri
della famiglia da lui creata ad avere rapporti incestuosi tra di loro tramite costrizioni e privazioni che hanno
avuto come risultato quello di generare altri bambini frutto, ripetiamo, di rapporti aberranti ed incestuosi tra i vari
fratelli e sorelle, tutti i figli del soggetto in questione. La vicenda è andata avanti dunque
in maniera autonoma e  non ha mai destato i sospetti da parte di nessuno. Questo proprio i membri della “stessa stirpe”
vivevano nell’entroterra australiano, notoriamente sterminato. Questa “conformazione morfologica” ha fatto sì che l’abominio
potesse andare avanti indisturbato senza alcun controllo o pressione da parte delle autorità competenti.
Dunque le vicende di questa famiglia lontana da tutto e da tutti non hanno mai destato sospetti e il
patriarca Dimmi Colt, il protagonista di tutto, ha sempre potuto disporre a suo piacimento dei suoi familiari senza che nessuno
potesse mai opporre resistenza.

La nascita di figli “deformi”

Ovviamente queste pratiche sessuali tra soggetti dello stesso sangue ha generato bambini con handicap mentali e
fisici. La cosa che più sorprende, è che tali bambini una volta arrivati alla maggiore età, nonostante i loro
evidenti handicap, sono stati costretti ad avere rapporti incestuosi tra loro all’interno della famiglia stessa,
generando così ulteriori abomini che non potevano essere salvati dall’orrore generato dalle pratiche
imposte dal patriarca. La polizia, a seguito delle indagini, ha rivelato inoltre che nei campi presenti attorno
alla fattoria dove abitava questa famiglia, sono stati rinvenuti resti umani. Dunque è facile intuire che oltre
alle nascite si siano verificate anche morti sospette, mai comunque oggetto di indagini da parte delle
autorità di polizia locali, proprio per l’ inaccessibilità del territorio e soprattutto per l’ omertà degli adepti
della famiglia stessa.

L’orrore nella confessione della bimba

Dunque per molti anni simili vicende sono state completamente ignorate e
tenute all’oscuro dei cittadini. Ma tutto era destinato a finire. Una delle figlie
minori infatti, non potendo più sostenere la situazione che era costretta a subire
e vedere ogni giorno quello che accadeva sotto i suoi occhi, tra pianti e singhiozzi, ha deciso di confessare tutto alle amiche di
scuola. Loro stesse hanno avvertito immediatamente la maestra generando così un interesse e soprattutto
facendo partire le indagini da parte delle autorità stesse.

L’arresto e il processo

Ovviamente, venuti alla luce i fatti, il suddetto “patriarca” è stato immediatamente sottoposto agli arresti. L’uomo, stando alle testimonianze raccolte dagli agenti, era addirittura sorpreso di un tale interesse e soprattutto di una tale
sorpresa da parte dei militari stessi, ritenendo che tali pratiche fossero dettate dalla natura per preservare,
a suo dire, la purezza della sua gente e dei componenti della famiglia stessa. Tutto senza che vi fossero
intromissioni esterne attraverso conoscenze varie che i componenti potevano avere con frequentazioni
al di fuori di loro stessi. Dalle indagini e dal processo sono emersi fatti che non hanno nulla di umano. Infatti
Il Capo ha ammesso candidamente le pratiche all’interno di questa comunità e ha
confessato senza mezzi termini la costrizione cui sottoponeva la sua stessa progenie. Ha asserito
tranquillamente che quella  sua famiglia era frutto del sesso incestuoso che fratelli e sorelle avevano perpetuato
tra loro sotto suo preciso ordine. Addirittura ha confessato che all’interno
dava spazio anche a violenze sessuali e stupri che dovevano sempre per preservare la
purezza della razza. Le indagini infine hanno portato all’evidenza di stupri tra fratelli e sorelle e non solo.

L’incesto e le violenze

Ovviamente sotto accusa non è andato solo il padre ma anche alcuni dei figli dello stesso nucleo familiare, additati ed
indicati dalla ragazzina in questione come promotori di violenze aberranti. L’ accusa ha inoltre evidenziato
come i figli maggiori dello stesso Capo avessero pieno dominio, come il padre, delle sorelle e addirittura
delle nipoti generate proprio da loro, in un infernale circolo dantesco dove l’orrore la faceva da
padrone. Con coraggio la ragazzina ha detto tutto questo, facendo si che il processo potesse avere
inizio e scoperchiando anni di abusi che grazie al coraggio di questa bambina sono terminate.

Non è la prima volta che succede

Non è la prima volta che in Australia si verificano sempre nell’ entroterra, fatti del
genere, che possono proliferare e avere vita facile in virtù delle norme distanza che può esserci tra una
comunità e l’altra. Ed e stata proprio questa distanza fra le varie comunità a fare in modo che il capofamiglia
potesse avere vita facile nel portare avanti i suoi orrorifici disegni. Una vicenda simile si è svolta nel Galles del
Sud, in Australia, dove le varie comunità molto spesso sono irraggiungibili tra loro . Ma la polizia
riguardo la faccenda in questione e stata comunque molto generica scegliendo di tenere segreto il nome
della località per questioni meramente di privacy. Tutto ciò dimostra ancora come la presenza di persone
malate possa essere all’interno di varie comunità tanto influenti, in questo caso all’interno di una generazione. Influenza malevola e malata che stata spezzata via dalla forza di una ragazzina che ha avuto il coraggio di dire basta ma che, siamo sicuri, porterà dentro di se cicatrici che non riuscirà più a dimenticare.