ORRORE A SCUOLA, MAESTRA ARRESTATA. “Bambini costretti a farsi la pipì addosso in classe”
Di notte i bambini avevano gli incubi. O bagnavano il letto. E quando era ora di andare a scuola, si mettevano a piangere. «Come se fossero terrorizzati», dice un papà. Un’indagine della polizia municipale, a Torino, punta il dito contro la presunta responsabile di tanta apprensione.
La donna, di 45 anni, supplente in un circolo didattico del capoluogo piemontese, è stata messa agli arresti domiciliari. Le è stata anche perquisita la casa. Reato ipotizzato: maltrattamenti. E non basta, perché c’è anche un filone che riguarda chi, negli ambienti della scuola, non è intervenuto con la necessaria fermezza e tempestività.
Due responsabili dell’istituto sono state indagate a piede libero, anche se il gip Elena Rocci non ha ravvisato gli estremi dell’omissione di atti di ufficio ma, al massimo, l’omessa denuncia. Le parti lesè sono nove bimbi, quasi tutti di sei anni e in prima elementare. Gli accertamenti, coronati da una quantità di testimonianze incrociate, conducono a lezioni scandite da urla, insulti, minacce, strattoni.
Compreso il lancio di un libro sul volto di una bambina. Capitava che i bimbi non avessero il permesso di andare a fare la pipì, con umilianti conseguenze. Uno di loro, tra i singhiozzi, fu costretto a pulire con la carta igienica il pavimento della classe davanti ai compagni.
Già nell’autunno del 2018, dopo uno scambio di messaggi whatsapp, un gruppo di genitori avevano segnalato i «comportamenti piuttosto originali» della maestra. «Una vice dirigente – sottolinea uno di loro – ci promise che non avrebbe più messo piede nella classe dei nostri bambini. Ma poi, a marzo, con la scusa della carenza di organico, è tornata».
Due dei bimbi cambiarono scuola. La donna consegnò la sua difesa a Facebook nell’ottobre del 2018. «Questo – scrisse – è l’ultimo tentativo disperato per difendermi da delle persone ignobili che mi stanno calunniando e descrivendo come un mostro, una delinquente priva di scrupoli e stanno cercando di rovinarmi la vita e nessuno riesce ad aiutarmi».
Il post fu seguito dalla pubblicazione di alcune lettere di ringraziamento dei suoi alunni. La polizia municipale però rileva che nel 2013/14 la maestra fu raggiunta da un provvedimento disciplinare in un altra scuola. «Ho già difeso la maestra – dice il suo legale, l’avvocato Mariagrazia Pellerino – in altri due procedimenti, il primo nel 2011 e il secondo nel 2016. Fu accusata di maltrattamenti e abuso dei mezzi di correzione, ma entrambi i casi furono archiviati. Anche questa volta confidiamo che ci sia l’opportunità di chiarire».
Fonte: ilmessaggero.it