«Ora basta. Lo devo a Stefano» Ilaria Cucchi ha querelato Matteo Salvini per diffamazione
Ilaria Cucchi ha querelato Matteo Salvini. Ad annunciarlo è stata stamattina la sorella di Stefano pubblicando sul suo profilo Facebook le immagini degli atti della denuncia. L’ex Ministro degli Interni è stato querelato per diffamazione ai sensi dell’articolo 595 del Codice Penale. A poche ore dalla sentenza di condanna per omicidio preterintenzionale ai carabinieri Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro Salvini commentò: “Questa è la dimostrazione che la droga fa male”. Mise cioè il relazione la morte di Cucchi con l’assunzione di droga e non invece con il pestaggio subito.
Ilaria Cucchi aveva annunciato la querela nei confronti di Matteo Salvini all’indomani delle dichiarazioni del segretario della Lega che, commentando a Fanpage.it la condanna per omicidio preterintenzionale ai carabinieri che hanno ucciso Stefano Cucchi, non solo non si era scusato per le frasi pronunciate in passato ma aveva dichiarato: “Questo dimostra che la droga fa male”, mettendo in relazione il decesso del ragazzo con le sostanze stupefacenti e non invece, come dimostrato in un processo, con un pestaggio. “Sono vicinissimo alla famiglia, la sorella l’ho invitata al Viminale. Se qualcuno ha usato violenza ha sbagliato e pagherà. Questo testimonia che la droga fa male, sempre e comunque. E io combatto la droga in ogni piazza”, aveva detto Salvini. Ilaria Cucchi aveva poi fatto sapere che con il suo legale e compagno Fabio Anselmo stava valutando l’ipotesi di querela nei confronti dell’ex ministro dell’Interno.
Quattro giorni fa Ilaria Cucchi aveva preannunciato la querela con un post su Facebook: “Immagino che questo post verrà oscurato da Facebook (come effettivamente sarebbe avvenuto) perché idoneo ad urtare la sensibilità di qualcuno mentre, viceversa, non vengono oscurati tutti i commenti ed i post di insulti e minacce e falsità che, molto bene organizzati, sono comparsi sui social dopo la presa di posizione pubblica dell’ex Ministro dell’Interno” spiega Ilaria Cucchi. “Lo devo a mia madre che, pur estremamente sofferente, ha trascorso tutta la giornata del 14 novembre scorso in attesa di una sentenza che ci rendesse giustizia. Lo devo a mio padre la cui fiducia nello Stato ha fatto sì che compisse il sacrificio più pesante che si potesse chiedergli: denunciare il proprio figlio, da morto e dopo averlo visto in queste terribili condizioni, per la sostanza stupefacente trovata a casa sua”. (Salvini)