Omicidio Luca Sacchi, l’avvocato di Del Grosso: “Ha chiesto scusa”. Tutti i dubbi sulla vicenda
Restano in carcere a Regina Coeli Valerio Del Grosso e Paolo Pirino, i due ragazzi accusati in concorso tra loro dell’omicidio del 24enne Luca Sacchi. A sparare al ragazzo davanti a un pub del quartiere di Colli Albani, a Roma, sarebbe stato Del Grosso. Ed è stato proprio il suo avvocato, intercettato all’uscita dal penitenziario romano da alcuni cronisti, a riferire che il suo assistito “ha chiesto scusa per quello che è successo. Non aveva in animo di uccidere nessuno”, ha aggiunto il legale Alessandro Marcucci. Davanti al giudice per le indagini preliminari Del Grosso è rimasto in silenzio, avvalendosi della facoltà di non rispondere. Probabilmente un modo per prendere tempo e definire meglio assieme al suo legale cosa riferire ai magistrati. L’altro ragazzo che era con Del Grosso al momento dell’omicidio, Paolo Pirino, ha invece reso una dichiarazione spontanea sostenendo di non sapere che l’amico e coetaneo (entrambi hanno 21 anni) avesse con sé una pistola, l’arma calibro 38 con cui è stato ucciso Luca Sacchi, e di voler “solo” compiere una rapina.
La dinamica dell’omicidio
Il fermo dei due 21enni è stato convalidato e per i due è stata disposta la custodia cautelare in carcere con le accuse di concorso in omicidio, rapina, detenzione e porto abusivo di armi. Proprio dalle pagine dell’ordinanza di convalida del fermo è delineata la dinamica di quella che all’inizio sembrava una rapina finita in tragedia, ma che in realtà sarebbe stato uno scambio di droga finito male: Del Grosso e Pirino, pusher della zona di San Basilio, avrebbero dato appuntamento a Luca Sacchi e alla fidanzata Anastasiya, ma avrebbero poi deciso di rapinare la giovane prendendo i soldi che aveva nello zaino senza darle la droga, della marijuana, richiesta. Anastasiya sarebbe stata colpita con una mazza da baseball da Pirino: Luca Sacchi avrebbe reagito e sarebbe poi stato raggiunto dal colpo di pistola sparato da Del Grosso.
I soldi nello zaino di Anastasya e il sospetto: la droga serviva per spaccio?
Proprio la quantità di denaro che la fidanzata di Luca aveva con sé nello zaino è uno dei punti ancora oscuri della vicenda: gli inquirenti parlano di duemila euro ma la ragazza, che sarà risentita nei prossimi giorni dal pubblico ministero Nadia Plastina, nega, parlando di qualche decina di euro. La fidanzata di Luca sembra la chiave di volta di questa tremenda vicenda di cronaca. Se fosse confermato che voleva acquistare dell’erba per oltre duemila euro, dovrà spiegare agli inquirenti anche cosa ne volesse fare dell’ingente quantità di marijuana corrispondente a tale somma: era una base per avviare un’attività di spaccio o una scorta personale per sé e per i suoi amici (oltre a lei e Luca c’erano altre due persone)? Di certo i soldi li avrebbe portati proprio lei: e a testimoniarlo ci sarebbero anche i racconti dei due amici di Del Grosso che era andati davanti al pub John Cabot per una sorta di verifica prima del presunto scambio di droga, che però la giovane babysitter continua a negare. Capire se tra Luca, la fidanzata e gli amici e il gruppetto attorno a Del Grosso e Pirino ci siano stati altri rapporti in passato potrebbe aiutare gli inquirenti a far luce su un omicidio che ha scosso la Capitale e non solo. (Fanpage)