Omicidio Luca Sacchi: l’auto di Anastasiya serviva a trasportare la droga
L’auto di Anastasiya Kylemnyk doveva servire a trasportare la droga. Si aggrava la posizione della baby sitter ucraina nelle indagini per l’omicidio di Luca Sacchi, sottoposta da venerdì scorso ad obbligo di firma con l’accusa di detenzione e spaccio di droga. I carabinieri del Nucleo Investigativo hanno sequestrato la Citroen C1 gialla e lo smartphone della ragazza, per svolgere ulteriori accertamenti in attesa dell’interrogatorio di garanzia fissato per mercoledì.
Come sostenuto dagli avvocati della famiglia del ventenne personal trainer ucciso da un colpo di pistola davanti al John Cabot pub all’Appio la sera del 23 ottobre scorso, è fin da subito parso strano il comportamento di Giovanni Princi, l’amico di Luca che, invece di assisterlo agonizzante in ospedale, è uscito dal pronto soccorso del San Giovanni per spostare l’auto di Anastasiya, regolarmente parcheggiata nei pressi del pub. Comportamento che ha fatto ipotizzare fin dai giorni precedenti all’arresto di Princi e alle persone coinvolte nella vicenda, che Anastasiya e l’amico di Luca nascondessero qualcosa.
Com’è emerso in sede d’indagine l’auto di Anastasiya doveva essere utilizzata per uno scopo ben preciso, ossia quello di trasportare la droga ottenuta con lo scambio dello zainetto contenente 70mila euro per l’acquisto di ben 15 chili di marijuana. Questo era il piano, prima che i due pusher di Casal Monastero Valerio Del Grosso e Paolo Pirino decidessero di mettere a segno la rapina, culminata con l’omicidio di Sacchi. Al riguardo infatti il pubblico ministero Nadia Plastina così si è espresso: “Non si può affermare con certezza la provenienza dei soldi ma di certo gli acquirenti avrebbero dovuto trasportare le balle di droga con l’auto della Kylemnyk”.
Cocaina trovata nell’auto di Paolo Pirino
I carabinieri hanno trovato droga nell’auto di Paolo Pirino, uno dei due spacciatori in carcere con l’accusa di omicidio in concorso. I militari hanno rinvenuto 31 grammi di cocaina, confezionati in bustine di plastica e nascosti nel passaruota anteriore destro della sua Smart ForFour. Resta invece ancora sconosciuta la provenienza dei soldi contenuti nello zainetto in banconote da 20 e 50 euro. L’ipotesi degli inquirenti è che dietro la compravendita della droga ci sia un finanziatore, la cui identità potrebbe emergere dall’analisi delle chat e nelle conversazioni contenute nello smartphone di Anastasiya e di Princi. (Fanpage)