Salvatore Parolisi potrebbe presto uscire dal carcere per usufruire dei permessi premio, se il giudice di sorveglianza glielo dovesse concedere. Dopo 9 anni già trascorsi in carcere Parolisi, condannato definitivamente a 20 anni per l’omicidio della moglie Melania Rea, potrebbe infatti godere dei benefici concessi ai detenuti che hanno partecipato all’opera di rieducazione e hanno avuto una buona condotta.
Secondo quanto scrive Teodora Poeta sul quotidiano Il Messaggero, l’ex caporal maggiore dell’Esercito potrebbe dunque uscire dal carcere milanese di Bollate in cui è recluso.
La notizia circolava da qualche giorno, ma non è ancora chiaro se Parolisi abbia già inoltrato o se inoltrerà a breve la richiesta di permesso premio.
La stessa famiglia Rea non sa nulla, perché come ha chiarito il legale Mauro Gionni «quando c’è una pena definitiva le richieste del detenuto non vengono comunicate alla vittima, se ancora in vita, o ai suoi familiari». «Mi auguro che il magistrato tenga conto del fatto che ha perso la potestà genitoriale», ha detto l’avvocato.
Il cadavere della moglie Melania, 28 anni, fu ritrovato nel boschetto delle Casermette a Ripe di Civitella: lei e Salvatore erano andati lì per una gita insieme alla figlioletta che all’epoca aveva 18 mesi, quel lontano 18 aprile del 2011.
Fu lo stesso Parolisi a chiamare i soccorsi per far cercare la moglie: due giorni dopo una telefonata anonima segnalò il ritrovamento del cadavere, martoriato da 35 coltellate.
Per l’omicidio il marito di Melania fu condannato all’ergastolo in primo grado e in appello prima a 30 anni poi – dopo il ricorso in Cassazione – a vent’anni, sentenza diventata definitiva.