Sull’Europa cala minacciosa l’ipotesi di una seconda violenta ondata di Covid-19. I numeri estivi registrati nel continente non suggeriscono niente di rassicurante.
La curva è in ascesa, basta osservare qualsiasi grafico: 979.259 positivi, con un aumento, mercoledì, di 18.444 unità. Più 383 decessi sempre considerando lo stesso lasso di tempo.
E sebbene l’Italia segni, ad oggi, un andamento non preoccupante questo non ci mette al riparo da un autunno caldo. Soprattutto se i nostri vicini non riusciranno ad arginare l’epidemia.
Lo sa bene la sanità militare che ha già disegnato uno scenario complicato e in base a questo ha modulato un piano per il contrasto al Covid-19. Il progetto anti-coronavirus dell’esercito. A svelarlo è Leggo.
D’altro canto sono sempre più numerose le voci di autorevoli scienziati che spiegano. «Se altre nazioni europee intorno a noi non tengono – sottolinea Fabrizio Pregliasco, virologo all’Università di Milano – il pericolo aumenta indubbiamente anche per il nostro Paese».
Concetto ribadito in questo modo sempre da Pregliasco: «Con il peggioramento della situazione pandemica nel nostro continente, oltre che in Asia e in America, oggi il rischio di una seconda ondata di Covid-19 in Italia diventa più pesante e concreto».
La sanità militare in prima linea durante la primavera ha acquisito competenze per il contrasto alla Sars-Cov2. Un’emergenza che aveva colto di sorpresa l’intero Paese.
I militari avevano partecipato sul fronte sanitario evitando che il sistema nazionale precipitasse. Avevano scongiurato il collasso di ospedali, case di riposo o Rsa. Un quadro che, in una ipotetica seconda ondata, è necessario escludere. Ragionano i militari, la cui cabina di regia è il comando logistico dell’esercito.