«Non sopprimetela, era come una figlia per lui» L’appello della moglie del domatore ucciso dalla tigre

16 Luglio 2019 - 13:02

«Non sopprimetela, era come una figlia per lui» L’appello della moglie del domatore ucciso dalla tigre

«Non sopprimetela, era come una figlia per lui» L’appello della moglie del domatore ucciso dalla tigre

“Non sopprimetela, non ha colpe. È stato mio marito che ha sbagliato un movimento” così la moglie di Ettore Weber, il domatore ucciso da una tigre durante l’addestramento in un circo Orfei a Triggiano, nel Barese, ha chiesto che al felino venga risparmiata la vita. Un appello che non nasconde il dolore per la morte del suo compagno di vita per oltre quaranta anni e che assume contorni ancora più particolari se si pensa che la donna ha assistito con i sui occhi al dramma. Ettore stava facendo una esibizione privata come faceva spesso “per avere un contatto costante con gli animali” e la moglie lo assisteva dall’esterno della gabbia. “Io e lui avevamo un’intesa di 40 anni, con gli occhi ci capivamo. Qualsiasi allarme ce lo comunicavamo in un istante” ha sottolineato Loredana Vulcanelli al Il Giorno. Tutto però si è svolto così velocemente che il domatore non ha avuto nemmeno il tempo di fare un cenno.

“C’è un protocollo: mio marito prepara la carne dalla cintura e la dà quando le tigri fanno l’evoluzione. I felini escono dal carro e li posizioniamo nel tunnel vicino alla gabbia. La prima tigre è salita sullo sgabello, mio marito è indietreggiato mentre io facevo venire la seconda tigre. Lui ha fatto tre passi in più rispetto al solito e, girandosi, è finito sotto alla tigre” ha ricostruito  Loredana, chiarendo subito: “Gli altri felini non lo hanno aggredito. Sono tornate impaurite dentro il tunnel. La tigre che l’ha colpito, Sultan, non lo ha sbranato. Con una zampata Ettore è crollato in un secondo perdendo la vita con la giugulare recisa”. Dopo l’aggressione mortale, la tigre” è rimasta sopra mio marito, come a vegliarlo, come se si fosse resa conta dell’errore”, ha aggiunto la moglie di Ettore Weber.

“Il felino è un predatore, è stato un fulmine, con una zampata lo ha ucciso ma non ha colpe” ha ribadito Loredana chiedendo di non sopprimere l’animale, concludendo: “Se io mi avvicino a uno strapiombo per farmi un selfie, non è colpa del burrone se muoio. Le tigri le abbiamo cresciute col biberon nella roulotte ma sono sempre dei predatori”. (Fanpage)