«Non siete soli, siete dei fighi pazzeschi»: così, semplicemente.
Una scritta su uno striscione tenuto su da una scolaresca. Ogni alunno un palloncino colorato in mano.
E un telefono cellulare che, da dietro la finestra appannata dell’ospedale Santissima Annunziata di Taranto, li immortala, ferma l’immagine più tenera e commovente.
Perché l’amicizia, quella vera per la quale ci si taglierebbe un braccio e ci si butterebbe nel fuoco, sboccia a 11, 12 anni e mai, come allora, fiorisce e vive rigogliosa. Senza macchia.
La fotografia comparsa sulla pagina Facebook “Taranto è lui” racconta proprio l’amicizia dei ragazzini per i loro coetanei malati di tumore. Tanti, troppi a Taranto.
Un esercito armato solo di innocenza e chiamato a misurarsi con il male del secolo in una battaglia senza esclusione di colpi. I guerrieri ricoverati nel reparto oncologico, ora, sapranno però di non essere soli: la “cavalleria” è arrivata, sospinta dai palloncini e dall’affetto, a dare loro man forte.