«Non mi reggo più in piedi, me lo hanno portato via 2 volte» Il dolore del papà di Leo
Leonardo Russo, il bambino di 20 mesi morto all’ospedale Maggiore di Novara, è stato picchiato a morte. Lo dice l’autopsia: sul corpo del piccolo sono stati trovati segni di terribli percosse. Per l’omicidio sono stati fermati Nicholas Musi (in foto con Leo) e Gaia Russo, la mamma del piccolo con il suo nuovo compagno. Ma in questa tragedia c’è anche il padre di Leo, Mouez Ajouli, che ora piange la perdita del bimbo in casa, circondato da pochi amici. Su Repubblica si legge tutto il suo dolore:
«Non mi reggo più in piedi dal dolore. Ho provato ad andare a casa, in ospedale, a casa della mamma di lei, chiamo e non mi risponde nessuno… Mi stanno tutti tenendo fuori da questa storia e io soffro tantissimo. Mi vengono in mente tutte le cose che facevamo assieme, quando giocavamo, quando uscivamo assieme. Lo faceva impazzire ascoltare una canzoncina, “Volevo un gatto nero”, e io tutte le volte gliela mettevo sul telefonino e gliela facevo sentire. Lui era contentissimo, provava a cantarla e a ricordarsi le parole. Gli volevo un bene pazzesco…».
Mouez era stato allontanato dal bambino, che non portava il suo cognome, per via di alcuni precedenti con la legge. Stesso motivo per cui gli avevano tolto anche altri due bambini. Nonostante gli assistenti sociali avessero consigliato a Gaia Russo di allontanare il padre di suo figlio e che anche la famiglia di lei preferisse tenerlo lontano, i due continuavano a frequentarsi. Ma negli ultimi mesi, racconta il papà di Leo nell’intervista, era cambiata:
«Ha iniziato a minacciarmi di stare lontano, altrimenti non mi averebbe più fatto vedere il bambino. E anche quando vedevo Leo, non era più come prima. L’ultima volta è stato due settimane fa, ma c’era anche quell’altro e non mi sono potuto fermare. Leo è venuto solo a darmi un bacio poi è tornato da sua madre. Ed è l’ultima volta che l’ho visto». (Leggo)