NOEMI, LA MAMMA ROMPE IL SILENZIO: «Non lasciamo Napoli, vadano via i camorristi»
L’incubo non è finito ma la speranza di vedere fuori pericolo la loro Noemi si fa più grande ogni giorno che passa e per questo Fabio e Tania, 25 e 22 anni, i genitori della bimba ferita in una sparatoria a Napoli si concedono ai media. E la prima cosa che fanno, attraverso la trasmissione Pomeriggio 5 su Canale 5 è quella di smentire la richiesta di soldi:
Non cerchiamo vendetta – “Vogliamo giustizia e che la legge faccia il proprio corso”, dicono i genitori di Noemi attraverso due interviste a Il Mattino e Corriere della Sera. La loro bimba di 4 anni è ancora in terapia intensiva e la prognosi è riservata però migliora, ogni giorno. Fabio e Tania ringraziano tutti quelli che gli sono stati vicino in questi giorni e sono commossi dalla mobilitazione della città: “Napoli è una città con un cuore infinito, che ha dato una risposta bellissima. E dobbiamo difenderla tutti insieme: noi napoletani per bene ma anche le istituzioni. Bisogna impedire che diventi ostaggio di chi vuole trasformarla in un territorio di guerra, di chi va a sparare all’impazzata, senza preoccuparsi di fare anche una strage, come poteva succedere quel giorno in cui è stata colpita la nostra bambina”, dice Fabio.
Non lasceremo Napoli – “La nostra vita sarà diversa rispetto a prima. Ma non lasceremo Napoli. Sono altri che devono andare via, perché indegni di una città bellissima e piena di amore”, dice ancora il padre di Noemi. Un pensiero particolare viene rivolto ai medici del Santobono che “ce l’hanno messa tutta per salvare Noemi e tuttora continuano a mettercela tutta perché la prognosi purtroppo è ancora riservata. Noi ci fidiamo di loro, e faremo sempre tutto quello che ci diranno”.
Grazie anche allo Stato – Fabio manda anche un ringraziamento alle istituzioni: “Con noi lo Stato ci ha messo la faccia, ha dimostrato il suo lato umano. Ringraziamo tutti e speriamo di poter portare presto nostra figlia dal presidente Mattarella e dal Papa, per pregare e ringraziare Dio”.
Lo sparatore è un killer di camorra? – Intanto proseguono le indagini su Armando Del Re, il 29enne attualmente in cella per l’agguato di piazza Nazionale. Per la sua cattura sarebbe stata fondamentale una “soffiata” da parte della malavita che avrebbe fornito anche indicazioni sul passato dello sparatore. Non sarebbe un cane sciolto “improvvisato” killer ma un vero braccio armato della camorra. Uno che la pistola l’aveva già usata in passato per compiere un omicidio su commissione in un pub lungo la Riviera di Chiaia, sempre in nome e per conto del presunto boss di San Giovanni Antonio Marigliano. E’ quanto scrive il Mattino nella sua edizione odierna. (Tgcom24)