«Niente più smartphone in classe». La prima scuola d’Italia senza cellulari: una lettera avverte i genitori
Una scuola cellulari free. Sarà la prima in Italia. Per rieducare i ragazzini alla socializzazione. Il liceo sportivo San Benedetto ha inviato una lettera alle famiglie per avvertirle che da lunedì i loro figli non potranno usare il cellulare in classe. “Seppur consapevoli della grande utilità dei cellulari, crediamo che il loro utilizzo diventi sempre più una fonte di distrazione, di comportamenti asociali e di conflitto sia a scuola che a casa”. La dirigenza del Liceo San Benedetto di Piacenza lo ha scritto in una lettera ai genitori degli studenti che, lunedì, primo giorno di scuola, troveranno una novità: l’istituto si doterà di un sistema per impedire agli studenti l’uso del cellulare a scuola, ricreazione compresa.
L’esperimento
E’ la speciale tasca Yondr che scherma i dispositivi: una volta chiusa dall’insegnante alla prima ora, potrà esser sbloccata solo dagli stessi docenti, che lo faranno al termine dell’ultima lezione, tramite un’apposita base. Gli studenti potranno tenere con sé lo smartphone, reso inefficace. “Siamo la prima scuola phone-free di Italia”, dicono all’istituto. “Ricerche hanno dimostrato – prosegue la lettera – che la semplice presenza di cellulari nelle aule può avere un’influenza negativa sulla performance degli studenti”. L’istituo spiega che la sperimentazione in molte scuole americaneè stata utile anche per rieducare i teen-ager, che spesso si isolano anche nel contesto scolastico, alla socialità. Attualmente le tasche Yondr, prodotte da un’azienda statunitense, sono utilizzate in centinaia di scuole nel mondo, ma anche a concerti e altri spettacoli, in tribunali, ai matrimoni o eventi dedicati ai bambini. “Dobbiamo ricordarci che l’obiettivo di questi spazi – scrive ancora la scuola ai genitori – è di incoraggiare le persone a relazionarsi l’una all’altra e al contesto”. E, riferendosi allo stop nell’uso dei cellulari, aggiunge: “Crediamo fermamente che ciò permetterà ai nostri studenti di essere maggiormente coinvolti nelle attività di classe e nei compiti, meno dipendenti dalla tecnologia nello svolgimento dei compiti in classe, meno coinvolti in atti di cyberbullismo, meno distratti e meno portati a procrastinare i compiti assegnati”. (Repubblica)