Nasce il figlio del medico che ha lanciato l’allarme del coronavirus: “Marito mio, ci vedi dal paradiso?

12 Giugno 2020 - 9:37

Nasce il figlio del medico che ha lanciato l’allarme del coronavirus: “Marito mio, ci vedi dal paradiso?

“Marito mio, ci vedi dal paradiso? L’ultimo regalo che mi hai fatto è nato oggi. Lavorerò sodo per amarli e proteggerli”, queste le parole di Fu Xuejie su WeChat. Lei è la vedova di Li Wenliang, il giovane medico eroe che ha lanciato per primo l’allarme sulla diffusione del Coronavirus in Cina.

Così ha voluto dare la notizia della nascita del loro secondo figlio, venuto al mondo in un ospedale di Wuhan. Li è morto a inizio febbraio dopo aver contratto il Covid 19. La notizia riportata dal South China Morning Post che cita Litchi News.

Li Wenliang uno dei primissimi medici a denunciare l’epidemia in corso nella città dell’Hubei, ma messo alla berlina dalle autorità per averlo fatto. Poi ha perso la vita a causa proprio del Coronavirus.

Li era un oculista ed è stato tra le 8 persone interrogate e ammonite dalla polizia a gennaio per aver diffuso “voci”, avvertendo di una misteriosa nuova malattia a fine dicembre.

Il medico era entrato in possesso del rapporto del direttore del pronto soccorso dell’ospedale centrale di Wuhan, allarmatosi dopo aver ricevuto i risultati di laboratorio di una paziente che aveva in cura e che presentava sintomi di un’influenza resistente ai metodi di trattamento convenzionali.

Il rapporto conteneva la frase “SARS coronavirus” e Li aveva cerchiato la parola “SARS”: inviato a un medico in un altro ospedale di Wuhan, il rapporto era circolato in una chat di gruppo e da lì era finita sui social media. Il 3 gennaio 2020, la polizia lo aveva ammonito per “aver fatto commenti falsi su internet”.

Li poi tornato al lavoro ed contagiato da un paziente. Una volta contratto il virus, il medico è deceduto il 6 febbraio, a 33 anni, lasciando la moglie incinta e un figlio di 5 anni.

Dopo la sua morte, le autorità cinesi hanno assegnato a Li Wenliang; e ad altre 32 persone medaglie per commemorare i loro sacrifici in questa battaglia costata la vita ad oltre 400mila persone in tutto il mondo. Fonte: Fanpage.