Dopo un periodo intenso di impegni ravvicinati, il Napoli torna in campo allo Stadio Diego Armando Maradona per affrontare il Como, in una sfida che si preannunciava difficile e che, alla fine, ha confermato tutte le aspettative. Gli azzurri arrivavano da un turno infrasettimanale contro un ottimo Lecce, da cui erano usciti vincitori ma visibilmente provati. Ora, però, li attende un vero e proprio Tour de Force nelle prossime settimane, tra campionato e Champions League.
Il tecnico Conte ha dovuto fare i conti con alcune assenze pesanti: su tutte quella di Rrahmani in difesa, leader insostituibile del reparto arretrato, e quella di Højlund, pedina fondamentale in attacco. E proprio queste defezioni si sono fatte sentire fin dai primi minuti, con un Napoli impreciso, poco lucido e incapace di imporre il proprio ritmo.
Il Como, dal canto suo, si è dimostrato squadra compatta e ben organizzata, con talenti come Nico Paz e giocatori esperti del calibro di Morata, che ha messo subito in difficoltà la retroguardia azzurra. È proprio l’attaccante spagnolo a guadagnarsi un calcio di rigore dopo un intervento scomposto di Milinkovic-Savic. Lo stesso Morata si presenta sul dischetto, ma il portiere serbo, già protagonista contro il Lecce quando aveva neutralizzato un penalty a Camarda, si ripete e mantiene il risultato sullo 0-0.
Da lì in poi, però, la partita non decolla mai davvero. Il Napoli prova a costruire, ma senza idee né incisività. Poche le occasioni da gol, pochissime le emozioni. Anche il Como preferisce non scoprirsi troppo, badando più a contenere che ad affondare. Una partita bloccata, quasi triste per intensità e ritmo, che non regala spunti memorabili né nel primo né nel secondo tempo.
Unica nota positiva della giornata è stato il ritorno in campo di Lobotka, subentrato nella ripresa e apparso in buone condizioni. Da segnalare anche l’infortunio di Gilmour, che desta qualche preoccupazione nello staff tecnico.
Per il resto, resta la sensazione di un Napoli stanco, poco brillante e forse anche mentalmente scarico. Conte dovrà lavorare non solo sul piano tattico, ma soprattutto su quello psicologico: queste sono le partite che una grande squadra deve vincere, soprattutto davanti al proprio pubblico.
Ora lo sguardo è già rivolto alla Champions League, dove al Maradona arriverà l’Eintracht Francoforte. Una sfida importante, da affrontare con ben altro spirito e concentrazione. Il Napoli dovrà ritrovare la propria identità, la fame e la lucidità necessarie per continuare a sognare in Europa.