Morti sul lavoro 2019, la strage degli innocenti: “Da gennaio a luglio, 599 vittime”
Erano al lavoro in una vasca in una discarica di rifiuti e sono morti probabilmente asfissiati, i due operai che hanno perso la vita lo scorso 29 agosto a Matera. Leonardo aveva 52 anni, Donato ne aveva 53. I loro corpi sono stati trovati sul fondo della vasca di decantazione, a trenta metri di profondità, dove è stata stata rilevata un’alta concentrazione di monossido di carbonio. In provincia di Cremona, solo nel mese di agosto, sono morti tre lavoratori.
Marzio, 47 anni, ha perso la vita in provincia di Treviso, travolto da una massa di materiale nell’azienda di stampaggi dove lavorava. Nel Varese, a Gorla Minora, è morto Davide. Aveva 39 anni: è rimasto incastrato tra due rulli di un macchinario che gli hanno schiacciato il torace. A Ripi, vicino Frosinone, un operaio di 57 anni è rimasto sepolto da diversi metri di terra in un cantiere.
Ci sono singole storie, e nomi, dietro i numeri dei morti di lavoro presentati dall’Istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro (Inail). Una strage silenziosa, un elenco di 599 persone decedute in 181 giorni. Dati che, se comparati con quelli dello stesso periodo di tempo del 2018, segnano un aumento del 2 per cento.
Le morti di lavoro sono cresciuti al centro (da 110 a 120), al sud (da 119 a 134) e sulle isole (da 46 a 58). Sono diminuiti leggermente nel nord-ovest (da 155 a 153) e più significativamente nel nord-est (da 157 a 134).
Rispetto alle fasce di età, sono aumentate le morti di persone tra i 45 e i 54 anni (+ 43 casi) e tra i 20 e i 34 (+ 19). Hanno perso la vita più uomini (da 527 a 548) e meno donne (da 60 a 51). Più lavoratori comunitari (da 29 a 40) ed extracomunitari (da 64 a 71) e meno italiani (da 494 a 488).
Le denunce di infortunio, sempre secondo i dati diffusi da Inail, hanno segnato un leggero miglioramento rispetto al 2018: a luglio, sono state 378.671, 62 in meno rispetto alle 378.733 dei primi sette mesi del 2018 (-0,02%).
Un analisi di Pagella Politica evidenzia che le morti registrate nel primo semestre dell’anno, 482 infortuni mortali sul lavoro, sono il dato peggiore dal 2016, cioè da quando sono consultabili i bollettini trimestrali Inail. Il 2019 rischia di essere il peggiore degli ultimi tre anni: il 2016 aveva assistito a 1.018 vittime e il 2017 a 1.029, nel 2018 si era arrivati a 1.133 morti sul lavoro.
A livello annuale, i morti sul lavoro del 2018 erano già stati il 10% in più del precedente. Gli infortuni sono invece leggermente diminuiti nel 2019 rispetto al 2018, ma il totale del primo semestre è comunque più alto di quello degli anni 2016 e 2017.