Morte Desirée. Il medico legale: «ha provato a difendersi, ma i suoi aggressori erano dei macellai»

2 Novembre 2018 - 10:41

Morte Desirée. Il medico legale: «ha provato a difendersi, ma i suoi aggressori erano dei macellai»

Morte Desirée. Il medico legale: «ha provato a difendersi, ma i suoi aggressori erano dei macellai»

Si è ribellata, ha provato a difendersi dalle belve fin quando è stata cosciente, ma la violenza è stata inaudita e senza fine. E’ quanto emerge dall’autopsia sul corpo di Desirée Mariottini, la 16enne di Cisterna di Latina trovata morta in uno stabile abbandonato nel quartiere San Lorenzo, a Roma. Lo ha scritto il medico legale e andrebbe a confermare il drammatico racconto che un’amica fece a Il Tempo. “Drogata, stuprata, drogata di nuovo e violentata ancora, dalle 18; fin quando alle due di notte era morta”, riferì la testimone. Intanto, l’interrogatorio di garanzia per il quarto uomo del branco è stato fissato per venerdì 2 novembre. Yusif Salia, catturato nel Foggiano, dopo la fuga, sarà sentito dal gip del tribunale di Foggia Armando dello Iacovo.

I fatti

Mentre la famiglia della 16enne è in silenzio stampa, potrebbe parlare Yusif Salia, il ghanese di 32 anni accusato di aver fatto parte del branco che avrebbe drogato e stuprato Desirée. Il 2 novembre è stato infatti fissato l’interrogatorio di garanzia.
Il ghanese fu catturato il 26 ottobre nel ghetto di Borgo Mezzanone, nel Foggiano, all’interno di una baracca abusiva. Il gip del Tribunale di Foggia Armando dello Iacovo aveva rinviato l’interrogatorio per problemi di salute dell’indagato, tenuto in isolamento. Nel contempo ha convalidato sia l’arresto in flagranza di reato per il possesso degli 11 chili di marijuana trovati nell’alloggio di fortuna dove si era nascosto, sia per il decreto di fermo spiccato dalla Procura di Roma limitatamente, però, alle accuse di violenza sessuale di gruppo.

Il Gip

Nell’ordinanza il gip scrive che l’indagato “apparteneva al branco che ha abusato sessualmente della Mariottini (approfittando della sua assenza di lucidità per assunzione di alcolici, stupefacenti e psicofarmaci) ma (al di là di supposizioni e sospetti nutriti dalle fonti dirette o indirette) non si evince che sia stato proprio (o anche) il prevenuto a cedere alla vittima quel mix di gocce, metadone, tranquillanti e pasticche che avrebbe determinato la morte della ragazza per grave insufficienza cardiorespiratoria”. (Tgcom24)