Migranti, arriva il decreto di Salvini: STOP al PERMESSO DI SOGGIORNO

7 Settembre 2018 - 11:09

Migranti, arriva il decreto di Salvini: STOP al PERMESSO DI SOGGIORNO

Migranti, arriva il decreto di Salvini: STOP al PERMESSO DI SOGGIORNO

Dopo il caso della nave Diciotti e l’allontanamento volontario di circa 40 migranti, è in dirittura d’arrivo il decreto immigrazionevoluto dal ministro dell’Interno Matteo Salvini. A quanto apprende l’AdnKronos il provvedimento, formato da 15 articoli, reca “disposizioni urgenti in materia di rilascio di permessi di soggiorno temporanei per esigenze di carattere umanitario nonché in materia di protezione internazionale, di immigrazione e di cittadinanza”. Tra le principali novità, più risorse al Fondo per i rimpatri, per un totale di 3,5 milioni di euro spalmati in tre anni: “Al fine di potenziare le misure di rimpatrio” – si legge nello schema del decreto in possesso dell’AdnKronos – il Fondo “è incrementato di euro 500.000 per il 2018, di euro 1.500.000 per il 2019 e di euro 1.500.000 per il 2020”.

Addio cittadinanza

Il provvedimento voluto dal leader della Lega prevede anche una stretta sulla concessione della cittadinanza italiana. Gli stranieri a cui viene concessa, recita il testo, “non devono avere, a carico proprio o dei familiari conviventi, provvedimenti dell’autorità di pubblica sicurezza, giudiziari o di condanna, anche non definitiva, nonché concreti elementi di pericolosità sociale o di non irreprensibilità della condotta. Ai medesimi fini, gli stessi devono avere un reddito pari a quello previsto per l’esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria, ai sensi dell’articolo 2, comma 15 della legge 28 dicembre 1995, n. 549, e devono assolvere regolarmente gli obblighi fiscali”. “La cittadinanza italiana è revocata quando lo straniero o l’apolide a cui è stata concessa è condannato con sentenza di primo grado confermata in appello per i reati previsti dall’articolo 407, comma 2, lettera a), n. 4), del codice di procedura penale, nonché per i reati di cui agli articoli 270-ter e 270-quinquies.2, del codice penale”, si legge ancora nello schema di decreto. (QuiFinanza)