Michele Misseri uscirà dal carcere, lo sfogo dei vicini: «Abbiamo paura, riviviamo l’angoscia di quei giorni»

29 Gennaio 2024 - 19:59

Michele Misseri uscirà dal carcere, lo sfogo dei vicini: «Abbiamo paura, riviviamo l’angoscia di quei giorni»

L’uomo uscirà a fine febbraio dopo 8 anni passati in carcere.

E in paese è già uno degli argomenti principali

A via Grazia Deledda, ad Avetrana, è già cominciato il viavai davanti alla «casa dell’orrore».

A fine febbraio Michele Misseri uscirà di galera dopo 8 anni e tornerà a casa.

La stessa dove si sarebbe consumato uno dei delitti più famosi della storia italiana, quello di Sarah Scazzi, uccisa il 26 agosto 2010.

E qualche giornalista ha già cominciato a farsi vedere.

“Sono stato io”, ha continuato a dire in questi anni lo zio Michele, ma le sue parole sono cadute da tempo nel vuoto. Per quell’omicidio, la moglie Cosima Serrano e alla figlia Sabrina sono state condannate a scontare l’ergastolo.

Lui s’è “cavata” con l’accusa per soppressione di cadavere e ora tornerà a casa.

Il timore dei vicini

Dell’uscita di Michele Misseri dal carcere, in paese se ne parla già da tempo. Ai bar e nelle piazze, quell’argomento dopo il clamore iniziale era quasi diventato un tabù.

Avetrana, da cittadina a due passi dalla costa più ambita dagli italiani che vanno in vacanza in Puglia, è diventata la città dell’omicidio.

Un’onta difficile da eliminare, anche se gli avetranesi hanno provato ad andare avanti.

Per questo, il ritorno di Michele, è come un tuffo nell’orrore del passato:

«Abbiamo paura», mormorano i vicini di casa, quelli che per anni hanno vissuto gomito a gomito con la famiglia Misseri e che si sono ritrovati immersi in un film horror.

Il timore, è quello di rivivere quei giorni di angoscia e di attenzione mediatica fuori dalla norma. Televisioni, talk show, giornali. Di Michele Misseri si parlerà ancora, questo lo sanno tutti.

«Torneranno a bloccarci le strade?», si domandano. Per la risposta si dovrà aspettare anche qualche settimana.

Cosa farà Michele?

C’è anche chi pensa che Michele Misseri in quella casa non ci tornerà mai. «Come fa? Troppo difficile per chiunque». A Roma ha una figlia, con cui continua a sentirsi regolarmente.

«Ma credo che la vita del mio assistito sia troppo legata al paese dove è nato e cresciuto», dice l’avvocato Luca La Tanza. Con moglie e figlia, invece, non ha più nessun contatto.

Sabrina Misseri, ha davvero ucciso lei Sarah Scazzi? I dubbi sul caso di Avetrana continuano

Il delitto di Avetrana è sicuramente uno dei casi di cronaca nera che, più di ogni altro, ha attirato l’interesse dell’opinione pubblica italiana.

Un omicidio tutto consumato in famiglia, un intreccio mortale tra una ragazzina, sua cugina e gli zii.

Una storia inquietante che ha visto moltissimi colpi di scena: la scomparsa di Sarah Scazzi; un mese di ricerche; l’iniziale confessione di Michele Misseri che sembrava aver risolto il caso; poi le attenzioni che si sono focalizzate sulla figlia di Misseri e cugina di Sarah, Sabrina; il processo e la condanna.

Sono passati  13 anni da quel maledetto 26 agosto del 2010. Per la morte di Sarah, la Cassazione ha confermato l’ergastolo per la cugina, Sabrina Misseri, e la zia, Cosima Serrano; lo zio Michele Misseri, padre di Sabrina e marito di Cosima, è stato condannato alla pena di 8 anni di reclusione per soppressione di cadavere e inquinamento delle prove.

Il movente della gelosia

Ma perché Sabrina e Cosima hanno ucciso Sarah? Come scritto nella sentenza, il movente si celerebbe dietro l’amicizia tra le due cugine e Ivano Russo.

I giudici di Piazza Cavour, hanno fatto riferimento al “al sentimento anomalo, vicino all’ossessione” che Sabrina aveva per Ivano Russo il quale aveva rifiutato un rapporto sessuale con la Misseri.

Sarah avrebbe raccontato ad altri di questo deludente episodio della cugina, dando adito a pettegolezzi e maldicenze. Portando così Ivano, pochi giorni prima della morte della quindicenne, a troncare definitivamente con Sabrina.

Questa vicenda acuì nella Misseri l’astio verso la cugina, e costituì per l’accusa il movente dell’omicidio, maturato probabilmente a seguito di un acceso diverbio tra le ragazze avvenuto la sera del 25 agosto, alla vigilia della scomparsa di Sarah, in un pub del paese davanti ad alcuni testimoni.

L’ossessione di Sabrina per Russo e la gelosia nei confronti di Sarah era talmente forte, che, anche la stessa quindicenne ne parla più volte nel suo diario.

Una gelosia che portò man mano ad incrinare i rapporti tra le due ragazze, tanto che il 10 luglio Sarah scrive:

“Sabrina sta facendo la stronza con me e non mi fa più uscire. La odio“.

I giudici, quindi, sostengono che Sabrina nutrisse un interesse morboso nei confronti di Ivano e proprio questa ossessione avrebbe alterato la percezione della realtà e portato la ragazza a considerare la cugina Sarah come un grosso pericolo, pericolo aggravato dal fatto che la quindicenne nutrisse anch’essa un interesse per Russo e da lui spesso cercasse coccole e attenzioni.

Resta l’ amarezza per una povera ragazza uccisa barbaramente da chi , invece, la doveva solo proteggere.