«Mi sono innamorata di un bimbo di 11 anni e abbiamo dormito insieme» E’ bufera dopo la rivelazione della conduttrice
«Però io ho conosciuto il figlio del mio parrucchiere e mi sono in un certo senso innamorata di questo bambino di 11 anni». Sono queste le dichiarazioni choc di Emanuela Tittocchia che hanno lasciato in molti senza parole. La conduttrice, intervistata a Mattino Cinque da Federica Panicucci.
La Panicucci introduce l’argomento rivolgendosi ad Emanuela: «C’è una cosa che mi ha stranito. So che hai un rapporto particolare con un ragazzino che aveva 11 anni quando lo hai conosciuto». A quel punto la Tittocchia ammette di parlare con difficoltà di questa cosa, spiega che oggi il ragazzo ha 14 anni, e il tipo di rapporto che c’è tra loro due. «È molto difficile per me parlare di questa cosa e spesso mi hanno detto cose pesanti», confessa, «Ho sempre dormito con lui e quello che mi piace di lui è che mi fa divertire. Abbiamo fatto delle vacanze insieme, non c’è nessuna complicazione, lui è il mio uomo ideale, puro, divertente».
Sui social il pubblico non sembra però apprezzare e piovono critiche per le sue dichiarazioni. La Tittocchia prova poi a chiarire: «So che è difficile, i suoi genitori sono tranquilli ma quando ho sentito dire a lui delle cose sulla sfera sessuale, ho fatto tanti passi indietro. Lui ora parla di questo argomento come di un adulto e quindi ho un po’ frenato. Noi non ci vediamo in quel modo». Anche in studio gli animi si scaldano, Enrico Silvestrin consiglia un consulto con un analista, perché questo rapporto non sembra essere “sano” e la stessa Panicucci chiarische: «Te lo dico proprio chiaro, mio figlio non dormirebbe mai nel letto con… poi magari sono io un po’ all’antica».
A questo punto la Tittocchia sembra aggiustare il tiro, chiarisce che i due non si sentono più, non si scrivono e precisa: «Mi piacerebbe che il mio uomo ideale fosse generoso, puro e spontaneo come lui. Non sono innamorata di lui, ma ci sto bene. Capisco che sia strano da capire. Mi dà consigli, mi parla, è più adulto di me su certe cose». (Leggo)