Meteo: arriva il supercaldo dall’Africa, picchi fino a 40 gradi
Arriva il supercaldo dall’Africa. In Italia attese punte anche di 40 gradi in diverse parti del Paese. Gli esperti sono sicuri: «Questa volta non sarà una toccata e fuga». Cambia il meteo in Italia con un caldo asfissiante. Come riporta Notizie.it, nonostante i grossi disagi riscontrati al Nord e al Centro Italia, venerdì scorso era arrivato un po’ di fresco nel Paese, ma a detta dei meteorologi presto sarà un ricordo.
Arriva il supercaldo dall’Africa
Al di là di qualche instabilità al Sud – si legge – più precisamente nella Lucania, Campania, Puglia e parte della Calabria, nella giornata di domani tornerà prepotentemente a dominare l’Alta Pressione, con un forte contributo d’aria di origine africana.
Questa sarà la chiave di volta dell’estate: secondo gli esperti, infatti, quest’ondata di “supercaldo” sarà la più lunga dell’estate 2020, che finora sembra essere andata a singhiozzo.
Le temperature saliranno fino a toccare quota 40, in particolare nelle città come Bologna e Firenze.
Molto caldo al Sud, mentre a Torino e Milano sono attesi 37 gradi centigradi. Vero protagonista della fine di luglio sarà l’Anticiclone Africano che porterà aria caldissima direttamente dal cuore del Sahara verso il Mediterraneo.
Ciò comporterà un incremento delle temperature e un aumento dell’umidità, ovvero maggior sensazione di calore e afa. Il meteorologo Daniele Cat Berro ha spiegato: “Finora abbiamo vissuto una stagione estiva anomala se guardiamo agli anni passati, dove era facile toccare temperature torride per più giorni.
I meteorologi de “ilmeteo.it”
«A partire dalla giornata di lunedì 27 il famigerato anticiclone tropicale tornerà a riprendersi la scena allungando la sua influenza dall’interno del continente africano, il cuore caldo di partenza è proprio il Deserto del Sahara, fino al bacino del Mediterraneo».
«Per questo motivo avremo tanto sole da Nord a Sud con punte massime di temperatura molto calde, fin verso i 36/37°C, in particolare sulla Toscana e sulle basse pianure emiliane».
Fonte: ilroma.net