«Meglio un nero che uno di noi». Nigeriano si lancia dal terno e muore. Commento Choc di un dipendente Trenitalia

26 Ottobre 2018 - 12:46

«Meglio un nero che uno di noi». Nigeriano si lancia dal terno e muore. Commento Choc di un dipendente Trenitalia

«Meglio un nero che uno di noi». Nigeriano si lancia dal terno e muore. Commento Choc di un dipendente Trenitalia

«Meglio che si sia ucciso uno così che un’altra persona»: il commento choc, dopo la morte di un giovane nigeriano di 33 anni che si è buttato da un treno in corsa a Vercelli – forse perché senza biglietto, per evitare i controlli – verrebbe direttamente da una persona che lavora per Trenitalia. A denunciare l’accaduto un consigliere comunale del Partito democratico di Biella, Paolo Furia, che lo ha scritto in un post sul suo profilo Facebook.

«Una persona straniera si lancia dal finestrino e si ammazza lungo la Milano-Torino oggi – si legge nel post – Treni in ritardo di 120 minuti e una stronza che lavora per Trenitalia che sa dire solo ‘meglio che si sia ucciso così che un’altra persona’. Una stronza con l’accento vagamente meridionale che lavora all’ufficio dirigenti in movimento della stazione di Santhià». «Lo segnalo pubblicamente – conclude con una polemica contro Salvini – così almeno magari il ministro dell’Interno può venire a portare un elogio formale. Nemmeno di fronte alla morte si tace la pochezza di certa gente».

FS CONDANNA Non corrispondono «nel modo più assoluto ai valori dell’azienda» le affermazioni attribuite ad una dipendente della stazione di Santhià (Vercelli, ha precisato in una nota il Gruppo Fs Italiane, che si dice «da sempre attento al rispetto delle persone, a prescindere dallo stato sociale o dalla provenienza». E annuncia di avere avviato «accertamenti interni per verificare quanto segnalato». Il giovane nigeriano morto aveva 33 anni, era sbarcato a Lampedusa nel 2011 e lavorava come imbianchino nel vercellese: era in possesso del permesso di soggiorno e stava aspettando il rinnovo dello stesso. È morto, forse per evitare i controlli, lanciandosi da un treno in corsa, perché era sprovvisto di biglietto. Il giovane viaggiava su un regionale, diretto a Novara, quando ha dato in escandescenza e, davanti al personale di scorta della Polfer che invano ha tentato di trattenerlo, si è buttato da un finestrino. La procura di Vercelli ha aperto una inchiesta, affidata al sostituto procuratore Davide Pretti, e disposto l’autopsia. (Leggo)