McTominay non brilla più: e se il problema fosse De Bruyne?

29 Settembre 2025 - 17:16

McTominay non brilla più: e se il problema fosse De Bruyne?

L’arrivo di Kevin De Bruyne al Napoli ha alzato il livello tecnico della squadra, ma ha anche aperto un interrogativo tattico che Antonio Conte deve ancora risolvere: come far convivere il belga con Scott McTominay nel suo 4-1-4-1 di riferimento.

Il sistema di Conte prevede un mediano davanti alla difesa e due mezzali di grande intensità, pronte a coprire campo e ad accompagnare l’azione. De Bruyne, però, è un giocatore che esprime il meglio quando può muoversi liberamente, scegliendo se allargarsi o accentrarsi, abbassarsi o inserirsi. Questo rompe le geometrie di un modulo basato sulla disciplina e sul posizionamento.

McTominay, dal canto suo, è utile quando può sfruttare fisicità e inserimenti senza palla, ma se deve adattarsi ai movimenti di De Bruyne finisce spesso per limitarsi, riducendo il suo peso negli ultimi trenta metri. Con il belga titolare, lo scozzese tende a rimanere bloccato o a occupare zone meno naturali, diventando meno incisivo.

Il rischio, quindi, è che uno annulli parzialmente l’altro. Se De Bruyne prende in mano la regia avanzata, McTominay perde la libertà di buttarsi dentro; se Conte decide di dare spazio allo scozzese, allora il belga rischia di essere ingabbiato in compiti troppo rigidi.

La vera sfida per Conte sarà trovare un equilibrio: magari alternando i due in base agli avversari, oppure creando un sistema più flessibile in grado di valorizzarli entrambi. Perché avere due risorse di questo livello e non sfruttarle appieno sarebbe un lusso sprecato.

La questione resta aperta: Conte deve scegliere se rischiare di sterilizzare uno tra De Bruyne e McTominay oppure cercare un compromesso tattico. Ma forse la soluzione più lineare è quella di tornare al 4-3-3 già visto la scorsa stagione, con un solo interno “di peso” e un esterno puro come Lang o Neres a dare ampiezza e profondità. In questo modo il Napoli avrebbe maggiore equilibrio sulle fasce, un centrocampo meno congestionato e la possibilità di sfruttare al massimo il talento del belga senza penalizzare lo scozzese. La domanda allora diventa inevitabile: meglio insistere sul 4-1-4-1 attuale o sacrificare uno dei due per ritrovare l’efficacia del 4-3-3 che ha già dato garanzie?

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