Sono subito scattate le allerte mediche e lo stato di quarantena nei confronti dei pazienti e di tutte le persone che sarebbero a rischio contagio, proprio per evitare che possa diffondersi il virus. Secondo le autorità cinesi, però, il nuovo caso non sarebbe collegato ai precedenti pazienti a cui era sta diagnosticata la ben più grave peste polmonare.
L’ultimo paziente potrebbe aver contratto la malattia da un animale selvatico: il 55enne ha dichiarato di aver ucciso, scuoiato e mangiato infatti un coniglio selvatico trovato nei pressi della cava in cui lavorava. Non sarebbe la prima volta che nelle aree periferiche della Cina scoppia una simile epidemia: l’ultima risale al 2009, quando diverse persone morirono nella provincia del Qinghai, nella Cina nord-occidentale.