Una donna ha affogato la figlia di quattro anni nella vasca da bagno, quindi ha messo il suo corpo su un tavolino nel giardino e l’ha bruciato. Carly Ann Harris, 38 anni, è stata accusata di aver ucciso Amelia Brooke Harris in nella loro casa nel Sud del Galles l’8 giugno. Secondo quanto ricostruito in tribunale, verso le 21:15, un vicino avrebbe sentito quella che sembrava una ragazzina urlare: “Mammina, mammina, mammina, ti prego…”. Circa 45 minuti dopo, la madre sarebbe uscita dalla sua abitazione, esclamando: “Amelia è andata in Paradiso. Non andate sul retro, è andata in paradiso “, hanno detto i procuratori.
Un testimone avrebbe visto una “gamba nera carbonizzata” su tavolino da caffè nella proprietà della donna. Stando a quanto trapelato, la Harris oggi si definisce “un mostro”, e dopo il suo arresto avrebbe detto in una stazione di polizia: “Merito di morire. Che cosa ho fatto? La mia bambina… Gli angeli hanno detto che doveva essere fatto”. La donna ha però negato l’accusa di omicidio durante l’udienza preliminare ad agosto. Durante l’apertura del processo di fronte alla Corte di Newport, i giurati hanno stabilito che la 38enne ha “deliberatamente” affogato Amelia nel bagno. Quindi ha portato il corpo della figlia al piano di sotto, l’ha messo su un tavolino da caffè che si trovava nel giardino sul retro e le ha dato fuoco.
Secondo quanto riferito dalla polizia, la donna al momento del fermo avrebbe dichiarato: “Arrestami, va tutto bene”. E successivamente: “Gesù mi ha detto di farlo”. Quando gli è stato chiesto degli eventi, la Harris ha detto di aver avuto “visioni di angeli”. Ciò l’avrebbe portata a credere che qualcuno le chiedeva di sacrificare sua figlia per dimostrare la sua fede. Secondo la corte, la mamma avrebbe parlato della piccola Amelia come di “un angelo caduto” e che avrebbe dovuto essere “lavata a freddo e bruciata”. Nel corso di un interrogatorio, la 38enne ha ammesso di aver consumato dell’amfetamina, per essere “più consapevole” e “aprire il suo terzo occhio”.
Fonte: FanPage