«Mamma ho tanto male alla pancia» La corsa in ospedale poi la terribile verità: «E’ stata violentata»
La bimba ha mal di pancia, la mamma la porta in ospedale. I medici: «Violentata». Arrestato il nonno di 80 anni. Quei giochi proibiti a cui il nonno ottantenne l’avrebbe sottoposta nei mesi scorsi le procurava tanto dolore alle parti intime. Così la piccola, di 11 anni, se ne lamenta con la mamma che l’accompagna in ospedale dove i sanitari, con grande sconcerto, alla fine sono stati costretti ad acclarare e certificare che la piccola ha subito violenza sessuale. Messo in piedi un iniziale quadro probatorio, il pm di Lanciano Serena Rossi ha chiesto e ottenuto dal gip Massimo Canosa gli arresti domiciliari per il presunto nonno pedofilo. L’uomo è stato così arrestato Venerdì Santo.
Una inchiesta, scrive ilMessaggero.it, portata avanti dai carabinieri della compagnia di Atessa tanto delicata quanto squallida su cui la stessa procura mantiene uno stretto riserbo. Fatti avvenuti in un comune sagrino. Ieri in tribunale il nonno è stato sottoposto a interrogatorio di garanzia, con l’accusa di violenza sessuale aggravata su minore, durante il quale ha respinto la grave accusa.
Per ora il nonno resta sottoposto alla misura cautelare scattata l’antivigilia di Pasqua e dove si trova da sei giorni. Da approfondire anche il sospetto coinvolgimento nella vicenda di altri famigliari. Secondo un’indagine i casi di violenza sessuale in Italia sono 23mila, di cui uno su quattro con vittima minorenne. Lombardia e Lazio si confermano i territori dove avvengono, in valore assoluto, il maggior numero di reati, rispettivamente 2.935 e 1.640 casi. Secondo questi dati in Italia avvengono 15 violenze sessuali al giorno. Ben 7 vittime su 10 sono donne italiane.
Sono 22.864 gli episodi di violenza sessuale consumati in Italia, nel quinquennio che va dal 2014 al 2010, con vittime principalmente le donne di nazionalità italiana nel 68 per cento dei casi, seguite da romene con il 9,3 per cento, da marocchine con il 2,7 per cento e da albanesi con lo 0,5 per cento. Sempre secondo i dati, sono oltre 6 milioni, pari al 12 per cento del campione intervistato, gli italiani che si sono dichiarati favorevoli all’introduzione della castrazione chimica in Italia. Un orientamento trasversale sia per le donne che per gli uomini.
Questo orientamento è confermato anche da altre due modalità di risposta che hanno raccolto ben il 33,1 per cento del campione: 1 italiano su 3 chiede, oltre alla castrazione chimica, pene più severe per gli autori dei reati di violenza sessuale (24,1 per cento) e l’istituzione di un corpo di polizia dedicato alla sicurezza delle donne (9 per cento).
Significativi anche altri interventi proposti dai cittadini quali “misure di protezione per le donne che denunciano violenza” (20,2 per cento), “aiutare le donne a non sentirsi in colpa” (12,3 per cento), “creazione e sostegno dello Stato dei centri antiviolenza” (9,8 per cento) e “campagne di sensibilizzazione dell’opinione pubblica” (8,9 per cento). (Caffeina)