Malasanità. Tumore al rene, gli asportano quello sano per errore: ora rischia la vita
Rene sano asportato al posto di quello affetto da tumore. È accaduto a un pensionato di Reggio Calabria che ha subito l’intervento due anni fa al Fatebenefratelli di Milano. Un errore, quello di confondere il rene destro col sinistro, che ha messo in serio rischio la vita di Giuseppe Calabrò, oggi 87 enne, ex insegnante: per evitare l’espandersi della neoplasia è costretto a continue terapie endoscopiche nel capoluogo lombardo, con viaggi dalla Calabria, fino a quando dovrà comunque togliere il rene ammalato essendo costretto per sempre alla dialisi anche perché vista l’età non può subire trapianti.
Il pm Tiziana Siciliano ha emesso un decreto di citazione diretta a giudizio di due medici: l’allora responsabile di Chirurgia Generale e primo operatore e il secondo operatore ritenendo abbiano agito «con negligenza, imprudenza e imperizia». Il processo – spiega l’avvocato Fortunato Renato Russo – inizierà lunedì davanti al giudice monocratico. Calabrò – operato il 5 dicembre 2017 – si è costituito parte civile e ha chiesto un milione e mezzo di danni. «L’aspetto incredibile – ha denunciato il figlio Fortunato, un ufficiale medico e quindi esperto del settore – è che nessuno segnò con il pennarello il rene da operare. Mio padre ha la vita distrutta, o meglio quel poco che gli rimane da vivere. Ci siamo costituiti parte civile con l’obbiettivo di evitare che errori inscusabili come questo si ripetano». (Leggo)