Lulù, la sorella di Giovanbattista Cutolo: “Napoli sei tu e non Gomorra e Mare Fuori, Lulù e Giogiò sempre insieme”

6 Settembre 2023 - 17:19

Lulù, la sorella di Giovanbattista Cutolo: “Napoli sei tu e non Gomorra e Mare Fuori, Lulù e Giogiò sempre insieme”

Giovanbattista Cutolo aveva 24 anni e una passione per la musica. Era un musicista talentuoso e amato da tutti. Il 31 agosto, mentre parcheggiava il suo motorino in Piazza del Gesù, è stato ucciso da tre colpi di pistola. Il killer è un 17enne dei Quartieri Spagnoli, che ha sparato per futili motivi.

Oggi a Napoli si sono celebrati i funerali di Giovanbattista, detto Giò Giò. La città si è fermata per rendere omaggio al giovane musicista. Alle 14, la camera ardente nella Chiesa del Gesù Nuovo. Poi, la funzione dell’arcivescovo di Napoli, Don Mimmo Battaglia. “Ci stringiamo tutti intorno a Daniela, a Franco e a Lulù – ha detto -. Siamo qui non per pregare per Giò Giò, ma per pregare con lui perché vive”.

Piena Piazza del Gesù per l’ultimo saluto a Giò Giò. La folla ha accolto il feretro all’uscita della chiesa tra gli applausi e le lacrime. Un gesto di cordoglio e vicinanza con la famiglia. I musicisti della Scarlatti hanno intonato l’Inno alla Gioia a ritmo di marcia funebre. Un inno alla vita e alla speranza.

Molti i cantanti napoletani che hanno aderito all’appello della mamma di Giò Giò, Daniela di Maggio. Tra i presenti ai funerali Franco Ricciardi, Rosario Miraggio, Gianluca Capozzi, Luciano Caldore, Marzo Zurzolo. Tutti hanno voluto esprimere il loro sostegno e la loro ammirazione.

Commovente la lettera di Ludovica, “Lulù”, sorella di Giò Giò, letta dall’altare prima della cerimonia religiosa. “Tu sei un uomo d’onore, sei il migliore – ha scritto -. Non saresti mai andato via anche se io ti ho spinto più volte a farlo”. Una lettera personale, piena di ricordi familiari e quotidiani. Dalle risate improvvise alla parmigiana di melanzane. Flash di un rapporto tra fratelli che ora si è interrotto per sempre.

“Anche se – dice Lulù – per parlare di te posso riferirmi solo al tempo presente”. Perché Giò Giò vive nel cuore di chi lo ha conosciuto e amato. Vive nella sua musica, nella sua arte, nella sua gioia. Vive nella sua Napoli, che non è Gomorra, non è Mare Fuori, non è il Boss delle Cerimonie.

“Mamma sta lottando per te, con la forza di cento uomini – continua Lulù -. Perché non puoi essere definito da quello che ti è successo”. Daniela di Maggio è una mamma coraggiosa e determinata. Chiede giustizia per suo figlio e per tutti i giovani vittime della violenza. Chiede una città più sicura e civile.

Abbraccio tra Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli e la mamma di Giovanbattista. In chiesa anche il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, i ministri dell’Interno Matteo Piantedosi e della Cultura Gennaro Sangiuliano, il vicepresidente della Camera Sergio Costa. Abbraccio anche con l’ex sindaco di Napoli e oggi consigliere comunale Antonio Bassolino.

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