Luigi Gulisano e Marisa Dessì uccisi dal figlio Claudio: «Ha messo il veleno nei farmaci che prendevano prima di pranzo»

18 Gennaio 2025 - 11:50

Luigi Gulisano e Marisa Dessì uccisi dal figlio Claudio: «Ha messo il veleno nei farmaci che prendevano prima di pranzo»

Luigi Gulisani 79 anni, e Marisa Dessì, 82 anni – trovati senza di vita nella loro abitazione di via Ghibli a Cagliari il 5 dicembre scorso – sono morti a causa del veleno mescolato nei farmaci che i due anziani assumevano a pranzo e a colazione.

La sostanza utilizzata dal figlio, Claudio Gulisano, 44 anni, per ucciderli sarebbe il nitrito di sodio.

È questa una delle ultime piste, rivelano i quotidiani locali, seguite dagli inquirenti, che stanno analizzando ogni dettaglio utile per ricostruire eventuali ricerche online che possano confermare il piano premeditato.

Gulisano si trova attualmente in carcere a Uta con l’accusa di aver ucciso i genitori.

Oltre sessanta i reperti analizzati dai carabinieri del Ris. Lunedì 13 gennaio 2025, nella caserma dei carabinieri di San Bartolomeo, sono iniziati gli accertamenti irripetibili degli specialisti sui reperti sequestrati durante i vari sopralluoghi nella casa dei coniugi.

Si tratta di cibi, telefoni, sostanze chimiche, impronte digitali e altro materiale attentamente analizzato a caccia di tracce biologiche ed ematiche e di conferme sul tipo di veleno usato per uccidere la coppia.

Tra i cibi anche il sale e lo zucchero trovati in casa e molto simili al nitrito di sodio che sarebbe stato usato per l’avvelenamento.

Previste analisi dattiloscopiche su computer e telefonini per verificare se qualcuno li ha toccati o manipolati.

Presenti in caserma all’apertura dei plichi con i reperti, l’avvocato difensore di Gulisano, Luigi Sanna, il suo consulente, il tossicologo Domenico Meloni, e l’avvocato Gianluca Aste, che rappresenta Davide Gulisano, fratello di Claudio, ritenuto dalla Procura parte offesa.

Il 44enne – secondo la Procura – avrebbe ucciso il padre e la madre per motivi economici: sommerso dai debiti dopo il fallimento di un market che il papà gli aveva regalato e che alla fine era stato costretto a chiudere, avrebbe puntato all’eredità della coppia.

I coniugi Gulisano, infatti, erano proprietari di almeno sei appartamenti in città.

Gli inquirenti ipotizzano che sia stato Claudio (al fine di mettere su una falsa pista le indagini) a inviarsi un messaggio il 5 dicembre scorso, quando una vicina lo avrebbe visto uscire dalla casa di via Ghibli.

Un’informazione utile anche a capire data e ora della morte del padre, che avrebbe smesso di rispondere al telefono dalla tarda mattina del 4 dicembre, dopo essere stato visto un’ultima volta in un bar del quartiere.

Al vaglio anche le ricerche online del 44enne e gli orari dei bonifici (tre tra il 4 e il 5 dicembre per un totale di 20mila euro).