Lorenzo Pinizzotto, morto a 16 anni dopo 4 trapianti di fegato. La sua malattia ha sconvolto anche il San Raffaele

9 Ottobre 2021 - 11:41

Lorenzo Pinizzotto, morto a 16 anni dopo 4 trapianti di fegato. La sua malattia ha sconvolto anche il San Raffaele

Morire a soli 16 anni.
Si è concluso drammaticamente il calvario, di Lorenzo Pinizzotto, studente padovano, di 16 anni.

Il ragazzo si è spento ,la scorsa notte all’ospedale San Raffaele di Milano, dopo una lunga, dolorosissima e sfortunata battaglia, contro la malattia.

Lorenzo era reduce ,infatti ,
da quattro trapianti di fegato, un tentativo disperato:
lo studente ,infatti ,era affetto ,
dalla nascita ,da una malformazione
alle vie biliari che lo ha condannato a una morte prematura.

Il ragazzo, era figlio unico ,
di Arianna Zuin e Francesco Pinizzotto, ha affrontato ,la sua terribile malattia “con il sorriso sulle labbra”.

Una storia resa ,ancor più drammatica dal triste destino della famiglia:
nella malattia Lorenzo è infatti stato affiancato dalla mamma, colpita a sua volta da una grave patologia.

La tragedia ,ha accomunato nel dolore due comunità: quella medica ,
del San Raffaele, che ha tentato ,
in ogni modo di riscrivere un destino che sembrava segnato, e quella padovana in cui la giovanissima vittima è cresciuta.

Sui social innumerevoli i ricordi, stravolti dalla commozione, di amici, conoscenti e semplici cittadini che hanno letto questa tremenda notizia.

Ma Lorenzo era un guerriero,
ce l’aveva fatta ,ed era entrato ,
in lista per un trapianto: il terzo.

“L’intervento è arrivato, il 3 settembre scorso al San Raffaele ,e Lorenzo ,
ancora una volta si era rialzato, il corpo umano ha insospettabili e inspiegabili doti di resilienza ,
ha continuato la madre .

Il fegato nuovo ,però non lavorava,
o meglio ,era troppo efficiente per l’apparato circolatorio di mio figlio.

Lo abbiamo pianto come morto ,
poi i medici hanno pensato ,
ad un quarto tentativo, ma serviva un altro fegato entro 12 ore.

A quel punto abbiamo detto basta, ma tutti gli altri organi erano sani.

È stato ricoverato ,in terapia intensiva 12 ore ,ha resisto senza fegato alcuni giorni poi un nuovo fegato è arrivato.

Sembrava un segno ed è tornato in sala operatoria il 13 settembre, Lorenzo ce l’aveva fatta di nuovo”.

Il ragazzino, trascorreva una vita normale nonostante le sue difficoltà: amici, sport, vacanze e allegria.

“Ha provato diversi sport anche se non gli ho mai permesso di giocare a calcio, era la sua passione ,ma se per un incidente ,avesse subito danni ,
alla milza sarebbe morto subito” ha ricordato la mamma.

Gli dicevo sempre tu sei un guerriero del Signore ma sbagliavo, era un condottiero, che ha portato, persone
da tutto il mondo a pregare per lui”.