Lo studio. Problemi di erezione? E’ il primo sintomi per chi è a rischio d’infarto
La disfunzione erettile è un’importante spia della salute maschile: evidenzia il pericolo di un infarto, ed è associata ad un aumento dei rischi di morte per questa patologia. È quanto emerge da uno studio condotto a Padova e in pubblicazione su una rivista scientifica di settore. Ma i primi risultati, diffusi oggi dal team di Carlo Foresta, ordinario di Endocrinologia all’Università degli Studi di Padova, accendono un faro sulla salute maschile. In sostanza, «la disfunzione erettile non limita i problemi alla sfera sessuale. Tutt’altro – assicura l’esperto – La nostra indagine, durata 10 anni, ci ha permesso di verificare che questa patologia in termini statistici predice rischi di problemi cardiaci e quindi una attesa di vita inferiore».
Gli esperti
Lo studio porta la firma di Foresta e di Nicola Caretta, dell’Uoc di Andrologia e medicina della riproduzione di Padova, ed stato realizzato in collaborazione con la Fondazione Foresta. L’occasione per annunciare gli esiti della ricerca è la presentazione del progetto ‘Marroni Solidalì, una serie di iniziative, happening e attività di sensibilizzazione in tutto il Veneto che la Fondazione Foresta ha messo in campo nei mesi di ottobre e novembre per sensibilizzare gli uomini sulla prevenzione medica. «L’uomo ancora si vergogna di parlare di questo problema, anche con il proprio medico», dice Foresta. Ma la prevenzione passa anche attraverso la consapevolezza dei rischi collegati all’osteoporosi, all’andropausa, al diabete, all’obesità e al fatto che gli uomini si curano e controllano molto meno delle donne. «In sintonia con l’Oms, che ha evidenziato anche di recente il gap maschile in termini di salute, stiamo lanciando una campagna di screening gratuiti per gli uomini – spiega Foresta – Fino a novembre saranno gratis, basta prenotarli al numero verde 800100123». D’altro canto, scoprire di avere anche una minima disfunzione erettile potrebbe salvare la vita. Lo studio condotto negli ultimi dieci anni a Padova su trecento maschi tra i 35 ed i 65 anni e realizzata mediante analisi con eco-color-Doppler penieno (Pcdu), mostra che «i pazienti con patologie delle arterie cavernose, quali l’aumentato spessore delle pareti o la presenza di placche aterosclerotiche – spiega Foresta – presentano anche segni di compromissione vascolare generalizzata, soprattutto a livello della carotide e dell’arteria femorale». Ciò si associa ad un aumentato rischio di incorrere in futuro in patologie di natura cardiovascolare, aumentando fino a sei volte il rischio di problemi cardiovascolari, ad esempio infarto e ictus. «La reticenza dei maschi nel rivolgersi al medico si acutizza nel momento in cui viene coinvolta la sfera sessuale», assicura Foresta. «Tuttavia, proprio la disfunzione erettile, una delle più comuni patologie andrologiche, rappresenta un significativo campanello d’allarme di importanti condizioni di salute sottostanti, in particolare concernenti il sistema cardiovascolare». (Leggo)