Lo STRUSCIO DI PASQUA A CHIAIA

9 Aprile 2022 - 14:21

Lo STRUSCIO DI PASQUA A CHIAIA

Napli, 9 aprile- C’era una volta lo struscio del giovedì santo consistente nella passeggiata dei molteplice fedeli che si recavano a visitare i sepolcri allestiti nelle varie chiese della città.

Contemporaneamente era l’occasione per inaugurare e sfoggiare le nuove mise primaverili, ma anche la possibilità di ammirare le ultime novità che proponeva la moda esposta nelle eleganti vetrine dei negozi.

Le principali vie scelte per rispettare il tradizionale struscio pasquale erano via Toledo (ex via Roma) e via Chiaja. Si iniziava da Piazza Dante dove ci sono ben tre chiese per poi proseguire verso il

centro visitando la Basilica dello Spirito Santo, e poi le chiese di San Nicola alla Carità e di Santa Maria delle Grazie a Toledo fino a giungere in piazza Trieste e Trento (all’epoca piazza San Ferdinando)

dove c’è l’omonima e blasonata chiesa nella quale si recava anche il corteo borbonico, con a capo il re e la regina, quando usciva dalla vicina reggia. Unica deviazione dovuta era per recarsi nella Chiesa di Santa Brigida che si trova nella strada

intitolata proprio alla santa. Poi se non si era troppo stanchi, dopo un sorbetto o uno sciù gustati al Gambrinus e c’era tempo a disposizione, ci si recava anche nella maestosa basilica di San Francesco di Paola

in piazza del Plebiscito e poi attraverso piazza Carolina si proseguiva per via Chiaja per visitare Sant’Orsola ed infine l’aristocratica Santa Caterina.

L’importante era che il numero dei sepolcri visitati fosse dispari, ma questa era solo una legenda profana e popolare.

Dopo gli anni bui dell’ultima guerra mondiale, questa tradizione venne ripresa nuovamente vivendo i suoi momenti migliori tra gli anni 50 ed i 60 dello scorso secolo, soprattutto nel periodo in cui

Napoli ebbe come sindaco il comandante Achille Lauro. Per il tradizionale struscio del giovedì santo il comune, sapendo che l’ evento avrebbe richiamato in strada migliaia di cittadini, provvedeva a

ripulire al meglio le strade ed ad illuminarle adeguatamente e poi le addobbava con grandi fioriere contenenti bellissime azalee;

insomma si tirava a lucido quello che veniva considerato il salotto buono della città proprio come succede in tutte le case quando ci sono degli ospiti.Inoltre in quei anni via Roma e via Chiaja erano carrabili

e per l occasione dello “struscio” venivano interdette alle auto, pertanto essendo per l’epoca il divieto una novità si percepiva maggiormente un aria di festa. Inutile sottolineare che gli eleganti negozi delle due strade napoletane facevano a gara a chi

realizzava la vetrina più bella che poi sarebbe stata scelta da una giuria di esteti e premiata . Unica differenza tra il prima e il dopo guerra è che i napoletani avevano cambiato punti di ristoro perchè

erano diventati di moda Motta, che rappresentava la novità, ma soprattutto i due Caflisch che si trovavano uno in via Roma difronte alla Galleria Umberto I e l’altro in via Chiaja negli attuali locali che oggi ospitano Tramontano dove ci si potevano gustare delle ottime coviglie o i cigni con la panna.

Poi questa bella tradizione pian pian andò perdendosi per tanti motivi sia di carattere religioso sia di natura sociale ma soprattutto perchè il mondo stava cambiando e la gente stava iniziando a perdere quella semplicità di essere per farsi abbindolare dallo sfrenato consumismo degli anni 80.

Ora a distanza di tanti anni, sebbene con una settimana di anticipo sul previsto di quegli indimenticabili giovedì santi, l’associazione di categoria Chiaja district, che sotto la sua sigla raggruppa molte ditte tra cui Tramontano, Monetti

gioielli,Le Zirre, Nappa gioielleria, Bruno e Pisano, Dialetti, Idem, Studio Rog, Ciko Orefice, Moito, Umberto ristorante, Ricciardi, Sisimbro, Studio Morelli, Eles, Angelo Marino, Roberta Bacarelli, Ileana Della Corte, per ripartire dopo questi due terribili anni ha organizzato un evento dal titolo allegro ed accattivante come “finalmente primavera in fiore” che ,nonostante le condizioni meteo non

eccezionali, ha visto sciamare tra negozi fioriti di via dei Mille, via Filangieri, via Carlo Poerio, via Morelli, via Carducci, via Cavallerizza e strade adiacenti centinaia di clienti che hanno apprezzato molto questa bella iniziativa

che si è valsa anche del sostegno della Confcommercio e Federmoda Napoli. Alla riuscita della manifestazione ha contribuito anche la partecipazione della società Passapartout di Francesca Frendo, Veronica Maya e Carla Travierso.

Le tre belle ed elegantissime signore nel corso del pomeriggio si sono trasferite più volte da un negozio all’altro dove hanno ricevuto tanti personaggi del mondo dello spettacolo come Patrizio Rispo, Maurizio Aiello, Giacomo Rizzo, Gino Rivieccio,

Raoul Swing Orchestra ed altri ancora. Tra un negozio e l’altro ho incontrato da Ileana Della Corte : Olimpia Angrisani, Rosita Puca, Sveva De Bernardo, Valentina Martusciello, Paola Villari, Paola Abbamonte, Roberta Vosa; invece da Eles con Ester Gatta c’erano Salvio Parisi, Pippo Pelo, Adriana Petro, Stefano Piccirillo,

Massimo Sanseverino; infine dal megastore Roberta Bacarelli essendo un grande locale è stato un pò il palcoscenico principale di tutta la manifestazione pertanto tra i tanti presenti ho incontrato Anna Paola

Merone, Filli Chianese,Piera Garello, Anna Normale, Fiorella Breglia, Maria Teresa Incisetto, Paola Maione, Maria Teresa Ferrari , Anna Sommella, Rita Pellegrino, ma anche Giorgio e Mariella Ceriani, Sergio

D’Abundo, Nicoletta Amato, Marco Morace, Roberta Buccino Grimaldi, Alessandro Amicarelli, Fernanda Cortesano, Sergio Arpino, Rossella Ferraro, Mario Carnielli e Maria Rosaria Nessuno elegantissima in bianco e ble a pois a sfidato la pioggia con i suoi bellissimi sandali in tinta con il vestito.