L’attacco della Pausini: «Guardo mia figlia, penso a Bibbiano e ho paura»
“Ho deciso di cercare questa storia perché una mia fan mi ha scritto pregandomi di informarmi – scrive Laura Pausini –. Non ne sapevo nulla“. Dopo aver letto davanti a lei si è aperto un mondo.
La cantante romagnola spiega come durante i tour perde spesso i contatti con le notizie d’attualità così per lei apprendere cosa è accaduto è stato un pugno nello stomaco: “Questa notizia è uno scandalo per il nostro Paese e dovrebbe essere la notizia vera di cui tutti parlano schifati. Per chi non sa ancora di cosa parlo scrivete ‘Bibbiano’ su Google e leggete. E poi scrivete, su questi maledetti social che usiamo solo per le cavolate, cosa pensate di queste persone che strappano i figli alle loro famiglie”. La cantante non entra nelle polemiche di natura politica seguite allo scandalo, con social e Cinque Stelle che non hanno lesinato critiche durissime nei confronti del Partito Democratico cui appartiene Andrea Carletti, Primo Cittadino di Bibbiano, coinvolto nell’inchiesta. “Non parlo di politica – scrive Laura Pausini –, parlo di umanità, di rispetto, di diritto alla vita. Ecco, se avete letto, ditemi sinceramente: non sentite la voglia di urlare? Di punire queste persone in maniera molto dura?” scrive Laura Pausini
“Mi manca il fiato pensando a questi bambini e alle loro famiglie che sono stati torturati psicologicamente per sempre. Se avete un figlio pensate che improvvisamente una persona della quale per altro potreste anche fidarvi, fa un lavoro psicologico tanto grave da portarveli via e affidarli ad altre persone». Cosa fare, dunque? Di fronte alla voglia di giustizia, spinti dallo sdegno, cosa si può fare? La Pausini lascia così il suo pubblico social, con una domanda. Un invito a riflettere, ma soprattutto ad agire. «Come si rimedia adesso nella testa e nei cuori e nell’anima di queste persone? Ma vogliamo fare qualcosa?“.